Autore Redazione
giovedì
3 Marzo 2022
05:55
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Cronaca - Alessandria

Sul presidio Borsalino, fucina di futuri dottori, la proposta della giunta: “Aprire il parco ai cittadini”

Sul presidio Borsalino, fucina di futuri dottori, la proposta della giunta: “Aprire il parco ai cittadini”

ALESSANDRIA – Eccellenza riconosciuta a livello regionale e nazionale, il Centro Riabilitativo Borsalino di Alessandria è stato al centro dell’ultima Commissione Politiche Sanitarie, presieduta da Piero Castellano. Il direttore del Dipartimento di Riabilitazione Marco Polverelli ha fatto il punto sulle tante attività della struttura alessandrina, importante punto di riferimento per i pazienti della provincia e non solo. Un presidio capace di affrontare e superare anche l’emergenza covid: “L’obiettivo dell’Azienda Ospedaliera è sempre quello di renderlo covid freeha ricordato il dottor Polverelli “certo, nelle varie fasi della pandemia è capitato di dover fare i conti con pazienti positivi dopo che erano stati ricoverati ma abbiamo cercato di districarci e farli curare nei reparti predisposti all’ospedale. Mettendo a disposizione anche i nostri letti per gli altri malati non covid durante le fasi più drammatiche. Abbiamo fatto il possibile per contenere il contagio che ha provocato non pochi ostacoli anche sul fronte del personale”.

A fronte dei rilievi del capogruppo Pd Paolo Berta rispetto a un calo di posti letto rispetto ai numeri iniziali di 16 anni fa (“da 110 a poco meno di 80“) il dottor Polverelli ha però professato un “discreto ottimismo” per il futuro: “Questo grazie al grande afflusso di studenti universitari del corso di laurea in Fisioterapia dell’Università del Piemonte Orientale. Ospitiamo tre classi da 25 studenti al terzo anno, oltre a tanti specializzandi, provenienti anche da Novara e Torino. Insomma, il Borsalino si sta riempiendo di studenti. Inoltre l’efficienza dei reparti migliora sempre, anche se ci sarebbe spazio per altri letti. So che la nostra direzione sanitaria si sta impegnando al massimo. In questo momento siamo come una macchina che va agli 80 all’ora ma che potrebbe fare i 100. So, però, che tutti si stanno applicando al massimo per accelerare. Le prestazioni dell’ambulatorio migliorano, il laboratorio cardiorespiratorio è sempre più efficace, i pazienti che cercano risposta ospedaliera altrove sono di meno. Le strutture sono in piena efficienza, anche sul fronte della ricerca stiamo diventando un polo importante. I pazienti sono contenti e registriamo diverse donazioni, oltre a testimonianze di soddisfazione. Siamo un patrimonio della città che deve essere ancor più valorizzato e rientrare a pieno titolo nel tessuto urbano”.

“A nome di tutti i cittadini ringrazio i tanti professionisti del Borsalino ha rimarcato l’assessore alla Salute Davide Buzzi Langhiuna struttura sempre più parte integrante della sanità alessandrina. Il progetto del nuovo ospedale in viale Milite Ignoto, inoltre, conferma che, di sicuro, né il Borsalino né l’Infantile saranno toccati. Anzi, la nuova pianificazione sanitaria potrebbe portare a eventuali nuovi investimenti sul Borsalino. Come amministrazione, inoltre, vogliamo portare avanti l’idea di poter utilizzare di più, in futuro, il parco adiacente alla struttura. L’area potrebbe anche diventare fruibile per chi non è ricoverato. Una idea bella e importante per la quale bisognerà investire”.

“Il Centro Riabilitativo Borsalino risponde ai bisogni di oltre 600 mila persone, tra le provincie di Alessandria e Asti” ha sottolineato Paolo Berta, capogruppo del Partito Democratico e presidente dell’associazione Idea “Grazie all’altissima professionalità dei medici, inoltre, nel corso degli anni il Borsalino si è occupato anche di pazienti gravi traumatizzati cranici da Torino. Rispetto al 2006, però, diversi professionisti si sono trasferiti ma non sono stati sostituiti. Sul fronte delle criticità, ho già inoltrato una mozione per migliorare l’ingresso e l’uscita dalla struttura: le auto transitano in via Forlanini a velocità eccessiva, servirebbe attivare una zona 30, oltre a una doppia corsia per chi deve entrare e arriva da Alessandria. Da tempo ho sollecitato il rifacimento delle strisce pedonali. Occorrerebbe inoltre investire ancora sul fronte della riabilitazione cardiologica: molte persone, infatti, sono costrette a rivolgersi fuori regione”.

Savino Di Donna, presidente Aias, ha invece rimarcato quello che, a livello territoriale e di provincia di Alessandria, occorrerebbe migliorare: “La rete dei servizi riabilitativi ha dato delle risposte molto evasive sul fronte della riabilitazione. Da Asl ci è stato detto che, vista la diversità dei percorsi a seconda delle patologie, è difficile al momento impostare attività riabilitative per tutte le patologie invalidanti. Ad oggi manca la terapia strumentale, ma in Lombardia queste attività riabilitative ci sono e sono gratis. Ad Acqui la strumentale c’è, pagando o non pagando. Occorre attivare un raccordo politico importante con la Regione che non ha inserito nei “Livelli Essenziali di Assistenza” le attività riabilitative strumentali. Ci è stato ad esempio risposto in modo evasivo sul fronte delle attività per le persone affette da autismo. Per quanto ci riguarda ci stiamo impegnando per la formazione, creando un polo importante con gli insegnanti e coi genitori, siamo al 4^ corso riabilitativo finanziato dalla Fondazione Social”.

“Sul fronte della mancanza di terapie strumentali occorrerebbe chiedere in regione per processo di realizzazioni, abbiamo la possibilità di erogarle ma richiesta è elevata” le parole di Elisabetta Onetti, della Lista Per Alessandria “il Borsalino è una eccellenza, caratterizzata inoltre dall’importante fattore aggregante dell’umanità e comprensione dei professionisti che ci lavorano”.

Rispetto alla mancanza di terapia strumentale nel territorio” ha precisato Berta “qualche anno fa c’erano molti fisioterapisti che andavano a domicilio, ma nel tempo questo servizio si è attenuato perché molti fisioterapisti sono andati via e non sono stati sostituiti. Anche sul fronte Asl occorre un ottimo servizio di fisioterapia per rispondere a tutte le patologie. Tornando al Borsalino, invece, come rete di associazioni che si occupano di persone con lesione midollare ci siamo accorti che tutto sommato è in Piemonte la struttura che sta meglio. A Torino una volta c’erano 40 posti letto per l’unità spinale, ora meno della metà. La lista di attesa è lunghissima, dobbiamo continuare ad impegnarci tutti insieme, anche per la neuro-urologia: un servizio offerto ad oggi soltanto a Torino, con due posti letto”. 

La Commissione si è conclusa con l’obiettivo di ritrovarsi entro un mese proprio al Borsalino, per un sopralluogo. 

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