3 Marzo 2022
10:36
A causa dei rincari un giovane agricoltore su 4 taglia raccolti
ALESSANDRIA – Un giovane agricoltore su quattro (25%) nell’ultimo mese ha ridotto la produzione a causa dei rincari energetici aggravati dalla guerra in Ucraina che ha provocato un aumento record dei costi, dal gasolio ai concimi, dai mangimi ai materiali per l’imballaggio e mettono a rischio il futuro di un’intera generazione.
È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti diffusa in occasione della Fieragricola che si sta svolgendo a Verona, alla quale ha preso parte anche una delegazione di Giovani Impresa Coldiretti Alessandria.
L’agricoltura è, infatti, l’unico settore che registra un calo del valore aggiunto (- 0,8%) in netta controtendenza all’andamento generale con un balzo del 6,6% del Pil rilevato dall’Istat nel 2021.
Con l’aumento dei costi si rischia l’abbandono delle produzioni con il latte che, ad esempio, viene pagato agli allevatori appena 38 centesimi al litro, mentre un coltivatore di pomodoro da industria per la passata si vede corrispondere addirittura solo 10 centesimi al chilo, secondo l’analisi Coldiretti. E non va meglio per chi produce carote che scendono a 18 centesimi al chilo.
Un chilo di grano che viene pagato agli agricoltori 31 centesimi serve per produrre un chilo di pane che viene venduto a consumatori a prezzi che variano dai 3 ai 4 euro a seconda delle città. Il problema vero è il costo dell’energia che è esploso ed ha colpito tutte le attività produttive: dal gasolio per il trattore necessario alle semine al riscaldamento delle serre fino al prezzo dei concimi per garantire fertilità ed aumentare la produzione che è balzato del 170%.
La crisi ucraina non risparmia, dunque, neppure la parte più avanzata del settore agricolo, diventato di fatto il punto di riferimento importante per le nuove generazioni, tanto che nell’ultimo anno sono nate in media 17 nuove imprese giovani al giorno, secondo l’analisi Coldiretti-Divulga.
“Un cambiamento epocale che non accadeva dalla rivoluzione industriale con il mestiere della terra che è diventato – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – la nuova strada del futuro per tanti ragazzi. In provincia di Alessandria sono circa 550 le aziende Coldiretti guidate da under 35 per un dato nazionale che ne conta 55mila, con superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. Un fenomeno che rischia ora di essere messo all’angolo dall’esplosione dei costi alimentata dalla guerra, con i giovani agricoltori costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione”.
Inoltre, l’impennata del costo del gas e la scelta di Putin di imporre il divieto all’esportazione di nitrato di ammonio, prodotto fondamentale per la concimazione del grano, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei fertilizzanti, con rincari fino al 170%. Né sono stati risparmiati gli altri costi di produzione come quello per gli imballaggi con il paradosso che molto spesso costano di più del cibo che contengono. Per non parlare dell’emergenza siccità che costringerà quest’anno ad aumentare il ricorso all’irrigazione con i costi energetici alle stelle.
“L’Italia è costretta ad importare materie prime agricole a causa dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori che sono stati costretti a ridurre di quasi 1/3 la produzione nazionale di mais negli ultimi 10 anni durante i quali è scomparso anche un campo di grano su cinque con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati perché molte industrie per miopia hanno preferito continuare ad acquistare per anni in modo speculativo sul mercato mondiale anziché garantirsi gli approvvigionamenti con prodotto nazionale attraverso i contratti di filiera sostenuti dalla Coldiretti – ha continuato il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco. Proprio per contrastare questo scenario, in Piemonte abbiamo creato il progetto di filiera, Grano Piemonte, lanciato insieme al Consorzio Agrario del Nord Ovest, tramite il quale sono già stati seminati oltre 6 mila e 500 ettari, per valorizzare proprio l’oro giallo ed ottenere prodotti da forno veramente prepararti con la farina del territorio per rispondere anche alle esigenze dei consumatori che sono sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti”.
Nell’immediato occorre quindi garantire la sostenibilità finanziaria affinché i prezzi riconosciuti agli agricoltori non scendano sotto i costi di produzioni come previsto dalla nuova normativa sulle pratiche sleali.
“È fondamentale sostenere il fenomeno del ritorno alla terra e la capacità dell’agricoltura italiana di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo” ha concluso il Delegato Giovani Impresa Alessandria Fabio Bruno nel sottolineare la necessità di “superare le tensioni internazionali, ristabilire la pace e investire su un settore strategico per far ripartire l’Italia e l’Europa grazie anche a una nuova generazione di giovani attenti all’innovazione e alla sostenibilità”.