Autore Redazione
venerdì
4 Marzo 2022
05:00
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Cronaca - Alessandria

Domenica 6 marzo a Campo Ligure “Presidio per la pace, contro la guerra”

Domenica 6 marzo a Campo Ligure “Presidio per la pace, contro la guerra”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Si terrà domenica 6 marzo a Campo Ligure il “Presidio per la pace, contro la guerra” organizzato dall’Associazione “Memoria della Benedicta” e dall’ANPI della provincia di Alessandria, della Città metropolitana di Genova e delle sezioni della Valle Stura, in collaborazione con l’Associazione Paesaggi della Memoria.

La manifestazione prenderà il via dalle 10 del mattino in Piazza Vittorio Emanuele ed è ispirata al valore universale dell’articolo 11 della Costituzione Italiana, con il quale l’Italia “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” e vuole  esprimere “solidarietà e sostegno alla nazione e al popolo dell’Ucraina, vittime dell’aggressione militare e dell’invasione decise unilateralmente dal Presidente della Russia, Vladimir Putin, in totale spregio delle regole di pacifica convivenza che informano i rapporti tra le nazioni”.

L’immediata cessazione degli attacchi militari da parte dell’esercito russo, che stanno duramente e drammaticamente colpendo in particolare i civili, tra i quali numerosi bambini, è premessa indispensabile perché si possa trovare e praticare in modo efficace la strada della diplomazia, nella ricerca delle intese necessarie a ripristinare, nel cuore del nostro continente, una condizione di pace e convivenza.

Il presidio è organizzato a Campo Ligure, da cui si diparte una delle strade che conduce al sacrario della Benedicta e i cui abitanti conservano viva la memoria della tragica vicenda che 78° anni fa portò al massacro di centinaia di giovani partigiani, che avevano deciso di cacciare dall’Italia gli invasori tedeschi, di combattere la dittatura fascista e di regalare al Paese indipendenza, libertà, democrazia e pace.

Il valore di quel sacrificio è ancora vivo ed è utile richiamarlo ora, facendo appello alle istituzioni nazionali, europee ed internazionali, perché si facciano carico di interpretarlo con coerenza, nel perseguire ogni iniziativa che possa far cessare il devastante impatto delle armi e l’inevitabile spirale di violenza che esso porta con sé, perseguendo le vie della pace, per quanto esse possano oggi apparire impervie”.

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