13 Aprile 2022
17:21
Vincono 40-0 in gara giovanile: “Risultato irrispettoso”. Ma non tutti la pensano così
ALESSANDRIA – Un 40-0 che di calcio sa davvero poco. Tanto da spingere la Figc a condannare quanto accaduto tra Fanum Orosei e La Caletta, squadre giovanili che militano nel campionato regionale in Sardegna. Sì perché lo spietato risultato che sta facendo discutere tutta Italia è nato in una gara ufficiale tra coetanei di età compresa tra i 14 e i 15 anni. In breve tempo la notizia, diventata di carattere nazionale, ha aperto le porte a due partiti: chi sostiene che l’allenatore avrebbe dovuto fermare i suoi e chi pensa che il risultato ampio sia semplicemente frutto del rispetto delle regole universali sportive.
“Penso che bisogni insegnare ai più giovani i veri valori dello sport “, spiega Diego Canonico, responsabile del settore giovanile della Vale-Mado. “La notizia l’ho letta e mi ha creato un po’ di disagio. Credo che una società debba insegnare determinati valori ai suoi ragazzi. Mister, preparatori e responsabili devono trasmettere dei valori ai giovani. Valori che vanno al di là della vittoria. Penso che un 40-0 sia una sconfitta di tutti. Anche della stessa Figc che non ha garantito l’equità“. Il responsabile della Vale-Mado ha dichiarato che avrebbe “chiesto al mio allenatore di tirare il freno. Continuare a giocare ma non andare in gol“.
Va detto che per conquistare il primo posto del girone la Fanum Orosei aveva bisogno di fare almeno 35 gol. Questo per fare la differenza con la Lupi Goceano di Bono (Sassari), appaiata in testa alla classifica. La settimana precedente la Lupi aveva battuto La Caletta 22-0. Da qui però c’è anche un altro problema, proprio legato alle prestazioni della La Caletta: “Se si hanno problemi strutturali piuttosto che di numero di ragazzi è meglio fare un passo indietro“, spiega invece Roberto Casone della Don Bosco. Il responsabile del settore giovanile della squadra di ispirazione salesiana sostiene inoltre che “il calcio deve insegnare sia il rispetto dell’avversario che il rispetto delle regole del gioco. Penso sia una polemica inutile perché in questo mondo vince chi segna più gol. Come si può insegnare ai ragazzi di non fare gol? A non provare quell’emozione quando si vede la palla varcare la linea di porta?“. Soprattutto Casone sottolinea come “risultati altrettanto roboanti e netti nella storia del calcio giovanile sono pieni gli annali. Anche la Don Bosco, quando gioca con la Juve o il Torino o squadre più forti, subisce sconfitte pesanti. Ma ci sta in un processo di crescita. La vera differenza sta nel come si insegna a reagire a una sconfitta e se da questa si può trarre un insegnamento“.
Per Mirko Rondinelli, del settore giovanile dell’Acqui, “vincere con uno scarto così ampio rischia di ledere le certezze dei ragazzi. Fossi stato nell’allenatore, anche se loro dovevano vincere con uno scarto di 35 gol, avrei comunque detto di fermarsi. Vero che bisogna sempre giocare per correttezza verso i valori dello sport ma senza danneggiare quelli che sono i sogni dei ragazzi. Comunque sono d’accordo che ci sia un clamore mediatico eccessivo“.