26 Agosto 2015
22:00
Fauna selvatica: per gli agricoltori situazione fuori controllo
ALESSANDRIA – La situazione nei campi e nelle vigne della provincia di Alessandria è sempre più difficile. La presenza invadente della fauna selvatica sta creando grossi problemi agli agricoltori sempre più scoraggiati dalla burocrazia e dai ritardi nei rimborsi da parte della Regione. Davanti a questa situazione molti contadini hanno anche rinunciato alla richiesta di rimborso e diventa quindi difficile quantificare l’entità reale del danno. Secondo il presidente provinciale della Confederazione italiana agricoltori, Gian Piero Ameglio, il bilancio di quest’anno è pesantissimo: “probabilmente siamo molto vicini al doppio dei danni rispetto al 2014“.
“L’aumento degli ungulati è stato imponente, cui si aggiungono i piccioni, i corvi, le nutrie. Abbiamo la sensazione che la fauna selvatica sia fuori controllo. La sensazione è che i dati siano distorti. Noi percepiamo il riconoscimento dei danni dalla Regione ma questa ha sempre difficoltà a pagare e allora gli agricoltori presentano sempre meno domande di rimborso. Gli agricoltori, vorrei fosse chiaro, vorrebbero produrre e non percepire rimborsi. anche perché solo così portano a compimento gli obiettivi annuali Il viticoltore che ha visto la sua uva mangiata da un capriolo riceve il rimborso per il danno alla sua coltivazione ma il valore aggiunto o ha nella trasformazione in vino”.
Intanto lo scorso 17 agosto il presidente Cia Tortona Giacomo Boveri e rappresentanti Cia hanno partecipato alla riunione dell’ATC AL3 nel corso della quale il presidente Ennio Negri ha annunciato che la legge regionale sulla caccia andrà in Commissione a settembre. Tuttavia esistono perplessità nel settore in merito ai contenuti della legge.
Nella riunione è stata evidenziato come la legge definisca una gestione dei tempi e dei modi della caccia, ma nessuno spazio volto a stabilire una corretta convivenza tra fauna selvatica e attività agricola, soddisfacendo, pertanto, solo le istanze e le richieste di parte ambientalista. Negri, inoltre, ha chiesto un’audizione in Regione per cercare di portare le reali difficoltà del territorio.
“La CIA è pronta a spendere tutte le proprie energie nel seguire la vicenda e nel prepararsi, se necessario, ad opporsi, anche in maniera decisa e netta, a scelte che vadano contro gli interessi del mondo agricolo – ha dichiarato Giacomo Boveri, presidente Cia Tortona. Nel territorio dell’Alessandrino le lamentele degli agricoltori diventano sempre maggiori. La siccità perdurante dell’ultimo periodo ha fatto sì che cinghiali e caprioli siano attratti dai vigneti e dalle uve in maturazione creando danni assai rilevanti”.
L’impegno della Cia prosegue da anni in questa direzione, con l’intenzione di sensibilizzare le Autorità competenti in materia. Nel mese di luglio (comunicato stampa 25/2015, ndr) è stato organizzato un incontro con il Prefetto di Alessandria Romilda Tafuri, nell’ambito di un’iniziativa nazionale della Cia, a seguito del confronto tra tutte le parti coinvolte, dal quale si attendono gli sviluppi promessi.
“L’invito è sempre quello di considerare con maggiore attenzione e disponibilità le ragioni degli agricoltori la cui sostenibilità economica è funzione della produzione agricola e delle attività di allevamento – afferma Gian Piero Ameglio, presidente provinciale Cia Alessandria – . Se il loro reddito sarà tutelato dai danni provocati dalla fauna selvatica, gli agricoltori, attraverso lavoro e impegno quotidiano, potranno continuare a svolgere quel ruolo fondamentale che li contraddistingue, dalle altre attività economiche, in termini di mantenimento della biodiversità agraria e della tutela ambientale-paesaggistica. Organizzeremo ulteriori incontri a breve, per cercare di fronteggiare la situazione”.
“L’allarme è concreto, lo abbiamo lanciato più volte e continueremo a farlo – ha commentato Carlo Ricagni, direttore provinciale Cia Alessandria. Per ottenere risultati, il nostro impegno va rafforzato da una collaborazione di chi amministra i nostri territori”.