7 Maggio 2022
13:15
Legge delega disabilità. Domenica ad Alessandria l’iniziativa per far valere il diritto a una vita indipendente
AGGIORNAMENTO – Di seguito alcune foto, gentilmente inviate dall’Associazione YAWP, del Flash Mob organizzato insieme alle famiglie del Comitato 162 Piemonte in piazza Santa Maria di Castello ad Alessandria al termine della manifestazione Bimbinbici&Bicincittà. ALESSANDRIA – Domenica 8 maggio, al termine della manifestazione Bimbinbici&Bicincittà, organizzata da Faib e Uisp, le famiglie del Comitato 162 Piemonte e dell’Associazione YAWP si fermeranno in piazza Santa Maria di Castello ad Alessandria per leggere l’articolo 19 della Convenzione Onu.
Un’iniziativa “simbolica” per chiedere, invece, “concretezza”, in un momento in cui si stanno scrivendo i decreti attuativi della Legge delega in materia di disabilità. Il Comitato 162 Piemonte, che raccoglie oltre 200 famiglie di persone con disabilità della nostra regione e YAWP, l’associazione di volontariato di familiari di persone con disabilità intellettiva temono che si possa “snaturare” il concetto di “Vita Indipendente” e di “Progetto personalizzato” della legge approvata a dicembre. I timori delle associazioni sono stati espressi anche in una lettera inviata al Ministro per le Disabilità, Erika Stefani, e con l’iniziativa di domenica ad Alessandria, al via dalle 12, le associazioni vogliono far sentire la voce delle persone con disabilità per assicurare a tutti “il diritto” di scegliere “dove, come e con chi vivere” e i necessari sostegni per una vita indipendente. “Dire che si può fare un progetto di vita indipendente in una struttura è un ossimoro” ha sottolineato Katia Salice, Presidente YAWP e Referente territoriale per il Comitato 162 Piemonte.
Le comunità o i centri diurni non possono essere “l’unica alternativa” per le persone con disabilità: “Chiediamo a Roma di garantire il diritto di scelta”. Katia, insieme a suo marito Davide, ha costruito negli anni una “rete di sostegno” in città che consente a sua sorella Sonia, persona con disabilità intellettiva, di svolgere una vita piena e autonoma. “Sonia oggi fa una vita che nessuno avrebbe mai immaginato fino a qualche anno fa. Gestisce la sua casa, va a fare la spesa. Ha i suoi negozi e alcune persone di riferimento in città a cui sa di potersi rivolgere in caso di difficoltà. Tutti i giorni mi dice che fa una bella vita ed è questo che vorrei e che chiediamo per tutte le persone con disabilità”. Sonia, ha precisato Katia, ha avuto “una alternativa” perché i suoi famigliari le hanno dato questa opportunità: “Ma se domani mi capitasse qualcosa, cosa succederebbe a mia sorella?”. Oggi, ha puntualizzato la Presidente YAWP e Referente territoriale per il Comitato 162 Piemonte, manca una “cornice istituzionale” che consenta alle persone con disabilità di costruire un progetto di vita fuori dalle strutture, con la garanzia di una guida e di un supporto da parte di figure professionali e specializzate. “Quando si parla di disabilità si ripete spesso che vanno abbattute le barriere architettoniche ma ci sono altre barriere invisibili da buttare giù. Mia sorella Sonia, ad esempio, non ha la concezione del denaro. Io non posso eliminare la sua disabilità ma posso modificare il contesto attorno a lei, ad esempio insegnandole a usare una carta prepagata con un limite di spesa, in modo da aiutarla a essere indipendente. Questo è il lavoro quotidiano che abbiamo fatto noi ma che deve essere garantito dallo Stato per assicurare a tutti una alternativa e quindi il diritto e la libertà di scegliere dove, come e con chi vivere”.