6 Giugno 2022
14:14
Vendemmia turistica e didattica: nuove regole fissate dalla Provincia di Alessandria
ALESSANDRIA – Un protocollo per regolamentare e favorire il turismo del vino e la partecipazione attiva in vendemmia sul territorio alessandrino, in ambito turistico-didattico. È lo strumento di promozione turistica presentato oggi, lunedì 6 giugno 2022, in conferenza stampa nella Sala Consigliare di Palazzo Ghilini dalla Provincia di Alessandria, su richiesta delle Enoteche Regionali del Monferrato, Ovada e Acqui Terme.
“Ringrazio Spresal e l’Ispettorato del Lavoro perché sono gli enti che concretamente cercano di dare una mano al mondo del lavoro, oltre ai presidenti delle enoteche regionali, motori di questo protocollo” ha dichiarato il Presidente della Provincia di Alessandria Enrico Bussalino. I due enti hanno infatti determinato, in sede esclusivamente tecnica, le regole basilari per consentire il regolare svolgimento della vendemmia turistica e didattica. Attività di consistente richiamo turistico per un territorio – quello alessandrino – che fa parte del sito “I Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe, Roero e Monferrato” iscritto dall’UNESCO nel 2014 nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Vendemmia turistica e didattica: il quadro della regolamentazione
L’intento del protocollo è regolare e “pacchettizare” un’attività non retribuita e ristretta a poche ore, rivolta a un pubblico di turisti enogastronomici e correlata al soggiorno in strutture imprenditoriali e ricettive sul territorio. Tra queste, le visite con degustazione alle cantine locali e la partecipazione alla vendemmia. Il protocollo introduce un obbligo di attestazione a carico della struttura ospitante e i giorni di permanenza, in caso di soggiorno nelle strutture enoturistiche. Per le esperienze giornaliere senza soggiorno in loco, sarà sufficiente una comunicazione sullo svolgimento dell’iniziativa entro il giorno antecedente all’IsTL astigiano o alessandrino, comprensivo di luogo, orario dell’evento e generalità degli enoturisti. L’attività di vendemmia turistica, inoltre, dovrà svolgersi nel rispetto delle vigenti normative igienico-sanitarie e di sicurezza, pur trattandosi di attività a carattere culturale e ricreativa. “È una soluzione ottima dal punto di vista operativo perché identifica e regola la partecipazione dei turisti in attività come la vendemmia” – ha commentato Silvia Cavigiola, Rappresentante Ispettorato del Lavoro.
“Credo sia un passo importante” ha ribattuto l’Assessore Regionale alla Cultura e al Turismo, Vittoria Poggio. “Abbiamo vini di assoluto pregio a livello nazionale e internazionale. Questo documento consente di accorpare figure all’interno delle realtà agricole o vitivinicole con una funzione di guidare il turista e assicurare la sicurezza di quegli ambienti. Il protocollo detta gli strumenti necessari per favorire un’esperienza dal punto di vista anche emozionale, portando a tutti gli effetti sul territorio una forma di turismo esperienziale.”
Presente in conferenza stampa anche l’Assessore Regionale alla Cultura, Marco Protopapa: “Questa iniziativa, già attuata in altre province e ora anche sul territorio alessandrino, può diventare un progetto pilota. L’agricoltura è sempre più una parte essenziale del nostro turismo, così come l’enogastronomia. Le aziende saranno l’impulso di questo progetto, quelle che sceglieranno di adottare il protocollo e fornire pacchetti turistici di richiamo”.
Secondo il presidente di Alexala, Roberto Cava, il protocollo è uno step fondamentale per “trasformare il territorio in un prodotto turistico, con una serie di prodotti tangibili da mettere a disposizione del turista. Occorre che i pacchetti turistici del nostro territorio debbano avere degli ingredienti vitali, per trasferire al turista l’anima della provincia di Alessandria. È una bella scommessa, speriamo di vincerla”.
Volontà di fare sinergia è il motto comune dei presidenti delle Enoteche Regionali, Claudio Saletta, Annalisa Vittore e Mario Arosio, presenti in conferenza stampa insieme ai rappresentanti provinciali di CIA, Confagricoltura e Coldiretti.