14 Settembre 2015
06:23
Fornaro: “Il PD è e sarà sempre casa nostra: ma il suo modello deve essere l’Ulivo, non Forza Italia della prima ora”
CORRIEREAL – “E’ vero, mi citano ormai piuttosto spesso sui grandi media nazionali, e indubbiamente essere contattati da affermati analisti politici che vogliono avere il mio punto di vista su vicende come la legge elettorale o la Rai non può che farmi piacere: non per vanità personale, ma perché significa che evidentemente lavorare seriamente sui numeri e sui dati anziché partecipare a risse verbali ha ancora un senso”. Il senatore Federico Fornaro, oltre ad essere segnalato dalle statistiche come uno degli stakanovisti del nostro Parlamento in termini sia di presenze che di produttività, è ormai indicato dalla cronache politiche come uno dei leader della fronda ‘ribelle’ del PD (“ci chiamano in tutti i modi ormai, ultimamente persino vietcong. Mi va bene tutto ma non dissidenti per favore: fa troppo regime stalinista”), ossia di quel nutrito gruppo di circa 30 senatori e 40 deputati che, rispetto a temi centralissimi come la legge elettorale, la riforma del Senato ma anche le unioni civili o l’eliminazione della tassa sulla prima casa appaiono in costante disaccordo con il premier Renzi. Di cui, è evidente, mal digeriscono l’approccio da ‘uomo solo al comando’, che in nome della modernizzazione rispetto alla vecchia politica ‘paludata’ pare sempre più spesso insofferente a passaggi democratici come la dialettica parlamentare e il confronto con i corpi intermedi. [leggi tutta l’intervista QUI]