16 Settembre 2015
22:00
Cibo scartato a chi ne ha bisogno: l’assessore Mauro Cattaneo solleciterà i supermercati riluttanti
ALESSANDRIA – La questione dello ‘spreco’ del cibo in scadenza lanciata da un ascoltatore e ripresa da Radio Gold News (clicca QUI per la notizia) ha fatto tornare alla carica l’assessore alle Politiche Sociali di Alessandria, Mauro Cattaneo. Con un post su facebook ha infatti anticipato l’intenzione di contattare le aziende per conto del Comune e invitarle così a contribuire finalmente all’attività della Caritas e delle associazioni che si occupano di chi è in difficoltà. “Sapevamo – ha spiegato Mauro Cattaneo – già indirettamente dell’organizzazione del last minute market, una raccolta di alimenti in prossimità di scadenza scartati dalle catene di supermercati che però possono essere utilizzati nelle varie mense o nella distribuzione alle famiglie. A parte Bennet, Coop e Centrale del Latte, tutte le altre catene di supermercati in città non hanno risposto a questo appello di collaborazione. Il problema quindi esiste e ha più sfaccettature. Innanzitutto se il cibo in questione viene scartato si configura uno spreco poco giustificabile di questi tempi. In secondo luogo credo sia necessario esigere una responsabilità sociale delle aziende. Parlo di quelle iniziative per cui una azienda attua forme di riconoscimento, agevolazioni o contributi intanto al proprio personale ma, anche alle persone che vivono nel territorio in cui operano. Le catene di supermercati traggono il loro utile dalla loro presenza nella nostra città e dal fatto che li alessandrini si recano nelle loro rivendite. Penso che sarebbe giusto e, anzi, avrebbero dovuto farlo autonomamente, anche al territorio. Quindi, dare i beni alimentari che rischiano di non essere venduti a chi sa come utilizzarli rientra perfettamente nel secondo caso. Diversamente abbiamo davanti uno spreco, una scarsa attenzione e una certa assenza di lungimiranza“.
Il Comune naturalmente non può obbligare le imprese a consegnare il cibo in scadenza ma può avviare una campagna di pressione per ampliare il ventaglio di supermercati pronti a dare una mano: “come molti ho letto l’intervista al direttore di Caritas e lo contatterò per farmi dare i nomi delle catene di supermercati che non hanno accettato di aderire a questo progetto e con il sindaco, che sicuramente sposerà questa causa, faremo una lettera di sollecito in modo tale che si organizzino per collaborare all’attività che Caritas, San Benedetto e Coompany stanno portando avanti. È solo un sollecito, una moral-suasion ma che, se viene da rappresentati politici locali, voglio sperare venga considerata con una attenzione maggiore e che finora non c’è stata. Tutta la pressione che possiamo fare la faremo. Una comunità solidale è fatta di tanti pezzi che collaborano insieme. Le aziende non stanno su un altro pianeta, sono anche loro comunità locale quindi è giusto che da loro arrivino aiuti, soprattutto se questa azione tutto sommato è sufficientemente semplice“.
Che sia la volta buona?