29 Settembre 2015
22:05
La Protezione Civile tra pianificazione e informazione
ALESSANDRIA – Sabato scorso al Museo Etnografico della Gamberina “C’era una volta” in piazza Gambarina ad Alessandria, si è svolto il seminario regionale dell’Associazione Nazionale Disaster Manager. Tema del seminario “La protezione civile tra elementi di pianificazione e le novità in tema di informazione” ed ha visto un ampia partecipazione di iscritti all’associazione e anche di molti uditori.
Il Direttore del museo, l’Arch. Mirko Ulandi, socio assoDiMa e Disaster Manager, ha portato un breve saluto di benvenuto. Al seminario ha partecipato il vice Presidente Nazionale dell’AssoDiMa Ruggero Marazzi, che è anche il Funzionario Responsabile del servizio di protezione civile del Comune di Frosinone. Nel suo intervento ha evidenziato come la protezione civile sia una materia in continuo sviluppo ed aggiornamento e come proprio dal territorio alessandrino, da dopo l’alluvione del 1994, siano state messe in pratica delle azioni di salvaguardia del territorio e di informazione alla popolazione, che vengono poi imitate sul territorio nazionale, soprattutto quelle
messe in campo dal Comune di Alessandria. L’Ing. ed Emergency Manager, Filiberto Manfredi, ha trattato un tema molto delicato: “Rischio di incidenti stradali/ferroviari con presenza di sostanze pericolose” e come applicare il metodo speditivo per l’individuazione delle aree a rischio secondo il DPCM 20/02/05, portando ad esempio molte aeree dell’alessandrino come il casalese e il novese.
Interessante l’intervento della Dott.ssa e Disaster Manager Cristina Sinelli che invece nella sua relazione “Problemi pratici di attuazione della pianificazione di protezione civile comunale” ha evidenziato come un piano comunale deve essere considerato un documento fondamentale della sicurezza del territorio. Ha portato l’esempio del Comune di Alessandria, che ha un piano di protezione civile in continuo aggiornamento, sia per la tipologia di rischi presenti sul territorio che per le continue modifiche legislative. Inoltre da quanto il servizio protezione civile del Comune è presente a pieno titolo in tutte le attività pianificatorie territoriali e urbanistiche si è ottenuto una maggiore valutazione dei rischi presenti e quindi una migliore mitigazione dei danni eventualmente causati dalle calamità. Ha inoltre fatto presente come il Comune di Alessandria si sia dotato di un “Sistema Telefonico per Informazioni di Protezione Civile e di Pubblica Utilità” tramite il quale vengono inviate gratuitamente agli iscritti comunicazioni inerenti la protezione civile, e quant’ altro possa essere utile a prevenire e limitare situazioni di disagio. Servizio che attualmente vede costantemente aumentare il numero degli iscritti all’elenco dei beneficiari al servizio gratuito.
Inoltre evidenzia come il Comune di Alessandria, s’appoggia alla Provincia di Alessandria per diffondere le informazioni di protezione civile sulle pagine e profili social del servizio di protezione civile della Provincia, evitando cosi inutili e costose duplicazioni. Fa inoltre presente che il Comunedi Alessandria ha pubblicato sul proprio portale la bozza del piano di emergenza esterna delle aziende Solvey e Arkema di Spinetta Marengo per le osservazioni che la popolazione interessata volesse fare. Questo piano di emergenza esterna, aggiornamento del vigente piano, della cui redazione, ai sensi della legge 334/99 e delle sue modifiche ed integrazioni è competente la Prefettura, una volta approvato diverrà poi parte integrante del nuovo piano comunale di protezione civile. Invece l’intervento del Emergency Manager, Dott. Colum Donnelly ha presentato i risultati del gruppo di lavoro presso il Dipartimento della protezione civile con la relazione “ #SocialProCiv in vista del traguardo” evidenziando come anche in questo caso la Provincia di Alessandria sia stata antesignana nello sviluppo dei nuovi mezzi di comunicazione.
’Emergency Manager Dott. Gianluca Cravera ha invece trattato “La pianificazione delle competenze per una protezione civile sostenibile”, evidenziando come troppo spesso la popolazione, non abbia quasi mai una perfetta cognizione del contesto in cui abita, non avendo cosi la percezione del rischio e quindi non prenda in debita considerazione le forme di autotutela necessaria. La sostenibilità di un sistema di
protezione civile, passa dalla conoscenza dei rischi presenti sul territorio che si può avere conoscendo il piano di protezione civile comunale, per lo più sconosciuto alla maggioranza dei cittadini. Documento pubblico che dovrebbe essere anche pubblicato sui siti istituzionali dei singoli Comuni. Conclude la sessione dei lavori Dante Paolo Ferraris – Referente regionale AssoDiMa Piemonte trattando il tema “Quale futuro per la protezione civile?”, evidenziando come il parlamento stia riscrivendo la legge 225 che nel 1992 istituiva il “Servizio nazionale della protezione civile”, vero proprio gioiello, ripete Ferraris, di norma che amplia lo spettro delle attività, fino allora svolte dalla protezione civile, ossia l’intervento in emergenza a quelle della previsione, prevenzione e ripristino. Legge che purtroppo, non fu mai completamente applicata ma che è stata ed è modello per molte altri Stati. Le difficoltà economiche, troppo spesso ne hanno limitato l’applicazione facendo
considerare la protezione civile solo nelle situazioni di emergenza conclamate, quando oramai è troppo tardi per limitarne i danni. La stessa legge ha favorito la costituzione di un volontariato organizzato, formato, addestrato ed integrato nei piani comunali di protezione civile. Di fatto il volontariato di protezione civile, in Piemonte ma possiamo affermare in tutta la nazione, ha sostituito il grande impegno operativo che prima svolgeva il militare di leva. Oggi le immagini dell’alluvione di Firenze del 1996, dell’alluvione del Piemonte del 1994 e le ultime della Liguria e del piacentino, confermano, come questi volontari, possano essere considerati a pieno titolo “Angeli del fango”, sia che facciano parte di associazioni che di quel volontariato spontaneo ed occasionale.
La scommessa oggi è quella di rendere il volontario, anche parte attiva nelle fasi di previsione e prevenzione e non solo di emergenza. Un esempio portato da Ferraris, ricorda come il Comune di Alessandria, formò i volontari del proprio gruppo comunale per spiegare agli abitanti di Spinetta Marengo, luogo dove abita lo stesso Ferraris, sul rischio industriale presente. Volontari poi utilizzati per la campagna che fu fatta porta a porta nel sobborgo alessandrino, da volontari in divisa che consegnarono a tutti gli abitanti un pieghevole sulle norme da attuare in caso di evento calamitoso antropico. Volontari che si soffermarono a spiegarle ad ogni famiglia. Un ottimo esempio da ripetere di educazione al rischio che deve essere copiato in tutte quelle aree urbane in cui insistano aziende rientranti nella categoria soggette a incidenti rilevanti
Il seminario che ha visto la partecipazione di circa un centinaio di persone, troverà ulteriori spazi di informazione e formazione nei prossimi mesi, proprio in Alessandria, proprio sui temi della pianificazione di emergenza e sulle forme di comunicazione alla popolazione.
Per maggiori informazioni scrivere a: piemonte@associazionenazionaledisastermanager.it