5 Ottobre 2015
22:00
Chiusa Valenza Gioielli ora si pensa al futuro: a Valenza, altrove, ma anche da nessuna parte
VALENZA – La trasferta di ‘Valenza Gioielli 2015‘ a Verbania è stata un “esperimento” con aspetti positivi e altri su cui occorrerà ragionare. L’evento, che si è chiuso domenica, ha dato alcune risposte, come ha spiegato il Presidente del Gruppo Aziende Orafe Valenzane di Confindustria Alessandria, Francesco Barberis: “era un esperimento che ha coinciso con Expo. È stato interessante perché ho riscontrato il giudizio positivo da parte della clientela straniera. Quindi il luogo ha avuto successo per quanto riguarda quel settore. Gli espositori hanno gradito la nuova location, il tutto condito da alcuni movimenti di mercato interessanti, tutti di novità e sull’estero. Il mercato italiano infatti purtroppo è ancora un po’ fermo. Ora il discorso è ragionare su come trasformare ‘Valenza Gioielli’ e cioè se tornare nella sede storica o trovare altre soluzioni. Questo dovrà deciderlo l’associazione ma anche i non associati”.
Ancora da decifrare quindi lo scenario futuro dell’appuntamento valenzano. Le soluzioni prospettate in effetti possono essere non solo quelle del ritorno a Valenza o in sedi differenti: “io sono aperto ‘laicamente’ a tutte le soluzioni. Dobbiamo vedere le cose dal punto di vista del risultato finale. Dovremo stabilire insieme ai soci ma anche alle aziende che non partecipano se è più funzionale avere l’evento a Valenza, averlo fuori, o anche, perché no, non averlo. Questo non per dire che si aprono scenari diversi o che questo evento non ha funzionato ma solamente per decidere cosa è meglio fare per tutti”.
Inevitabile però il raffronto tra la fiera a Valenza e l’evento a Verbania sulla cui valutazione Barberis ha precisato: “dal punto di vista numerico probabilmente l’anno scorso è stato meglio in termini di accessi e, può essere, anche in termini di business. C’è anche da dire che quest’anno è stato molto negativo dal punto di vista di alcune economie estere. Veniamo da un anno di crisi russa, ucraina, oltre ai problemi in Cina. Sono due anni che quindi non si possono paragonare“. Rispetto, infine, alle critiche dell’amministrazione valenzana sullo spostamento di Valenza gioielli a Verbania Francesco Barberis ha puntualizzato che “c’è ampio dialogo con questa amministrazione come con la passata. Ragioneremo di tutto per decidere qual è la posizione migliore da prendere. senza difese ideologiche che non hanno più nessun interesse per le aziende. Dobbiamo vedee dove andare e come presentare la meglio Valenza. La difesa della cità la capisco, mi sono battuto al 101% in passato per mantenere la fiera a Valenza, vedremo in futuro. Io sono aperto a tutte le soluzioni“.
Intanto qualche segnale incoraggiante è arrivato dal monitoraggio che Confindustria Piemonte conduce in collaborazione con Unioncamere, Intesa Sanpaolo e UniCredit. Secondo lo studio il quarto trimestre 2015 avrebbe segnalato il clima di maggior fiducia nella maggior parte dei settori. Tra questi anche quello della gioielleria. Inoltre, nel secondo trimestre 2015 l’export dei distretti piemontesi ha mostrato segnali di accelerazione, con un progresso tendenziale del 20,1%. Sfiorata la cifra record di 2 miliardi esportazioni, 327 milioni in più rispetto al corrispondente periodo del 2014.
Una vitalità confermata anche da Barberis seppure con una sfumatura non secondaria: “la sensazione è che abbiamo a che fare comunque con un momento difficile. Il dato sulle esportazioni è interessante, è reale, anche se dettato da grossi ordinativi di grosse aziende che fanno produrre a Valenza. Ricade solo su un certo tipo di azienda ma è un dato molto positivo per il distretto“.