12 Ottobre 2015
22:00
Contraffazione: la provincia di Alessandria è tra le più colpite
PROVINCIA ALESSANDRIA – La contraffazione in provincia di Alessandria è un altro fattore negativo che aggrava il già difficile cammino delle imprese artigiane. Un dato che, sostiene Confartigianato, ha peggiorato “le già difficili condizioni congiunturali delle imprese manifatturiere ed ha concorso a determinare nel solo 2014 una flessione delle imprese artigiane pari al -2,1%. (-1,7% in Piemonte)“. Nel quinquennio 2009-2014 la perdita complessiva è stata pari al -9,9% equivalente a 7.052 imprese ( in Piemonte 7,9% equivalente a 290 imprese).
Nell’economia alessandrina la contraffazione ha un peso non marginale. Nel settore manifatturiero infatti l’esposizione al fenomeno è il più alto rispetto al resto delle realtà piemontesi. La percentuale è del 30%, seguita da Biella al 27% (tabella di seguito).
Estendendo l’esposizione alla contraffazione a tutti i settori, non solo quello manifatturiero, a patire di più è Torino con il 37%, anche se il secondo posto è quello della provincia di Alessandria (25%).
Il fenomeno quindi è rilevante per i territorio come si può capire dal danno in euro prodotto dal mercato dei prodotti falsi. Censis ha stimato che se i prodotti falsi fossero venduti nel mercato legale si incrementerebbe il valore aggiunto italiano di 5,5 miliardi di euro. Questo determinerebbe 110mila posti di lavoro aggiuntivi. In Piemonte secondo questa stima, mancherebbero all’appello dai 9 ai 10mila posti di lavoro.
Gli ultimi dati disponibili (Commissione europea 2013) stimano in più di 200 miliardi di euro l’anno il volume complessivo del commercio mondiale di merci contraffatte ed il fenomeno è in continua crescita. Secondo le proiezioni OCSE e FMI il valore della contraffazione potrebbe crescere del 74,5% nei prossimi dieci anni.
In Italia, che è il primo Paese dell’Unione Europea per numero di articoli sequestrati, il MISE stima in 6 miliardi e 924 milioni il valore del mercato della contraffazione.
Ciò determina una forte concorrenza sleale su un mercato in cui operano 64.322 imprese pari al 19,7% dell’artigianato manifatturiero italiano, che danno lavoro a 194.555 addetti (in Piemonte 3.642 imprese , pari al 12,9% con una occupazione di 28.133 addetti).