Autore Redazione
giovedì
22 Dicembre 2022
07:42
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Cronaca - Alessandria

Deambrogio sulla crisi dei pronto soccorso: “La Regione raschia il barile, ma il problema resterà e sarà pesante”

Deambrogio sulla crisi dei pronto soccorso: “La Regione raschia il barile, ma il problema resterà e sarà pesante”

PIEMONTE – La nuova strategia della Regione sulla gestione dei Pronto soccorso continua a far discutere anche sul fronte politico, suscitando molte perplessità nell’opposizione. Il segretario regionale del PRC-SE, Alberto Deambrogio, in una nota evidenzia le incongruenze di un progetto costellato, spiega, di punti deboli. Tra questi spicca quello della carenza di personale che si traduce anche in un deterioramento della qualità del servizio. 

Naturalmente la Regione è in estrema difficoltà e non può più nascondere la crisi dei pronto soccorso sotto un tappeto. Ha deciso di affidarsi soprattutto a una nuova narrazione, che però, alla prova dei fatti, dimostrerà tutta la sua pochezza. Icardi e Cirio parlano di centralizzazione della strategia e hanno deciso di coinvolgere l’Azienda Zero, i privati e i medici di base. Vediamo in dettaglio cosa significa. Se si volesse davvero tentare una operazione razionale e non di facciata a livello centrale, varrebbe la pena di mettere a punto una piattaforma unica per gestire la continuità ospedale territorio, ma di questo non si vede traccia. Per fluidificare le attività del pronto soccorso si vogliono invece mandare a casa, seguiti dal medico di famiglia, o in RSA i pazienti. Anche qui siamo alle pecette. Non si è in grado di proporre un vero piano per la cronicità, non si dice nulla di certo sulle case di comunità e si vogliono dimettere pazienti spesso anziani, bisognosi di ulteriori cure per essere stabilizzati. Una bella gatta da pelare per medici di base, famiglie e RSA che non hanno quasi mai adeguata assistenza medica”.

Si vuole poi aprire al privato e ai suoi posti letto. Davvero quest’ultimo ha così tante possibilità di venire incontro al pubblico? E poi: con quale personale si farebbe fronte a tale ampliamento? È vero che il privato può richiamare in servizio personale anziano, riaprendo tra l’altro il tema della qualità e della controllabilità delle prestazioni, ma è del tutto evidente che la carenza di personale c’è per tutti e che si può iniziare a risolverla solo se ci saranno gli investimenti che questo governo non stanzia vergognosamente”.

In compenso – ha concluso Deambrogio – i rappresentanti dell’ospedalità privata hanno già colto la palla al balzo e chiedono di poter gestite punti di emergenza urgenza. Dopo l’affondo portato sull’ospedale di Tortona è del tutto evidente che si vuole far crollare la diga pubblica e questa Regione, per prove ed errori, può avere l’interesse a farlo”.

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