17 Ottobre 2015
07:01
“Aiutiamoli a casa nostra”, a Valenza una serata contro i pregiudizi
Ghana, Somalia e Afghanistan. Tre Paesi. Tre storie differenti. In comune tre lunghi viaggi e la stessa, anche se in buona misura casuale e probabilmente provvisoria, tappa finale: Valenza. Sono questi gli elementi chiave dei racconti dei tre giovani richiedenti asilo che ieri sera hanno narrato le loro storie di fronte alla sala della parrocchia Sacro Cuore di Gesù di Valenza dove ha avuto luogo l’incontro “Aiutiamoli a casa nostra”. Le loro parole hanno messo di fronte agli ascoltatori le diverse ragioni delle partenze e le difficoltà dei viaggi e hanno costituito il contributo principale al perseguimento dell’obiettivo dell’incontro che, nelle parole Graziella Buzio, presidente del Circolo Culturale “Sacro Cuore”, era quello di “abbattere i pregiudizi e timori ingiustificati perché i muri non sono mai una soluzione e prima o poi crollano”. I racconti dei giovani migranti non sono stati però l’unico contributo ad una serata nella quale si è tentato di offrire le più ampie delucidazioni sia circa i fenomeni migratori globali che relativamente alle azioni concrete che attualmente la Cooperativa Senape, che gestisce il progetto cui prendono parte i quindici giovani presenti in città, sta organizzando. Gli aspetti pratici sono stati però affiancati da riflessioni più profonde, in particolare quelle offerte dal Vescovo di Alessandria, Guido Gallese, che ha ricordato che “non si è condannati solo perché si è stati cattivi ma lo si è anche se non si è fatto il bene” perché a contare è anche “la questione delle omissioni”. In questo senso, però, i valenzani hanno in più occasioni dimostrato di saper agire sia accogliendo i giovani migranti che aiutando i concittadini in difficoltà ma ancor più coniugando le due cose come avverrà nelle giornate di oggi e di domani con “Porta la Sporta”. Quest’anno, infatti, l’iniziativa di solidarietà organizzata dalla Consulta per il Volontariato, vedrà la partecipazione come volontari anche dei giovani richiedenti asilo attualmente presenti in città, in modo che, nelle parole del Vicesindaco, Costanza Zavanone, “chi riceve aiuto, darà aiuto” contribuendo anche per questa via ad abbattere pregiudizi e timori.
All’articolo ha collaborato Paride Fusaro