22 Gennaio 2023
05:42
Desertificazione sanitaria: secondo Cittadinanzattiva Alessandria tra le peggiori
ALESSANDRIA – Un’altra pessima notizia per la sanità piemontese e alessandrina. Una indagine di Cittadinanzattiva ha affrontato il tema della “desertificazione sanitaria” rilevando molti problemi in Piemonte. Il report esamina le carenze di medici, sia di famiglia che ospedalieri, infermieri e pediatri, rilevando i territori in cui è difficile accedere alle cure a causa, per esempio, dei lunghi tempi di attesa, della scarsità di personale sanitario o delle ampie distanze dal punto di erogazione delle prestazioni.
L’analisi ha utilizzato dati ufficiali forniti dal Ministero della Salute relativi al 2020, relative a pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, ginecologi, cardiologi e farmacisti (questi ultimi tre ospedalieri) per ciascuna provincia italiana.
Il dato peggiore per la provincia di Alessandria emerge nel settore dei pediatri. Il capoluogo è tra i 10 centri peggiori, al decimo posto, con 1.236 minori assistiti da un singolo medico, contro una media nazionale di 1.061. Peggio di Alessandria hanno fatto solo 9 città, tra cui 5 piemontesi (Asti, al primo posto, Novara, Vercelli, Cuneo e Torino).
L’altro dato critico per l’Alessandrino riguarda i farmacisti ospedalieri che presentano i più alti squilibri nel rapporto con la popolazione. In questo caso Alessandria si colloca al sesto posto tra i peggiori capoluoghi con 52.161persone per ogni farmacista ospedaliero contro una media nazionale pari a 26.182. Peggio hanno fatto solo Reggio Emilia, Campobasso, Reggio Calabria, Piacenza e Lecco.
Ad addolcire questi dati, relativamente alla provincia di Alessandria, il numero di pazienti assistiti per cardiologi ospedalieri, pari a 5.993, un risultato migliore rispetto alla media nazionale (6.741). Stesso discorso vale per i medici di medicina generale con Alessandria che conta 1238 persone assistite, anche in questo caso media migliore rispetto a quella nazionale di 1.245. Male invece il numero di donne affidate ai ginecologi ospedalieri perché nell’alessandrino sono in tutto 5279 per ogni professionista ospedaliero contro una media italiana di 4.132, quindi decisamente più bassa.
In un terzo delle province italiane, in base al report, manifesta un marcato squilibrio, con due province, Bolzano e Reggio Calabria, che denotano contemporaneamente ben 3 carenze, e ulteriori sette province, tra cui Alessandria (oltre a Brescia, Caltanissetta, Como, Cosenza, Macerata e Viterbo) che palesano due carenze.