Autore Redazione
venerdì
23 Ottobre 2015
23:35
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Eventi

Rivivendo il viaggio dantesco con Faber Teater. Recensione de “Le vie dei canti”

Rivivendo il viaggio dantesco con Faber Teater. Recensione de “Le vie dei canti”

ASTI – Un “itinerarium mentis in deum”  attraverso la voce, la danza e il canto e un tragitto fisico che rende materiale, oltre che spirituale, la discesa cui segue l’alta via verso la redenzione.

Venerdì 23 ottobre , nell’ambito di “Teatro in terra Astesana 2015”, con la direzione artistica del Teatro degli Acerbi,  Faber Teater ha  presentato   “Le vie dei canti”, spettacolo itinerante sulla Divina Commedia, nel palazzo Gazelli di Rossana ad Asti.

La versione dello spettacolo, proposto anche alle scuole del territorio, contiene un percorso che si dipana dall’inizio della Commedia sino al Purgatorio per arrivare all’incontro con Beatrice in vista dell’ascesa al Paradiso.

Un viaggio attraverso parole antiche che prendono vita e corpo, vengono spiegate da una guida (Aldo Pasquero, regista con Giuseppe Morrone) e diventano anime visibili e reali come Dante le descrive.

Nelle cantine del palazzo si sviluppa il cammino per l’Inferno con le figure più tragiche e note, sino al Cocito e alla vista, terribile e inaudita per mente umana, di Lucifero. Francesca è un’apparizione toccante e sofferta, Ulisse, su una scala a pioli e illuminato da una torcia che ricorda la fiamma bifida che lo avvolge, è una figura tetra che si contorce e protende come il fuoco.

Il Purgatorio è narrato con una coralità musicale che non distingue la parola dal canto. La musica prevale anche durante la sua assenza, ricreata nella sincronia delle voci che si inseguono, si alternano per ripetersi e, infine, diventano canto polifonico. Casella, il musico incontrato da Dante, prima enuncia “Amor che nella mente mi ragiona”, poi (come da testo) intona la canzone sulla base musicale anticipata da voci di sottofondo.  Tra i momenti più significativi, l’apostrofe all’Italia, a due voci che si incalzano, si dividono, raggiungono l’unisono e si fondono in musica.

Nel cortile interno il momento di beatitudine liberatoria dell’incontro con Beatrice, alla luce delle lanterne che riflettono il divino. Il sole verso cui tutto tende e che tutto illumina è la piccola mongolfiera che vola gonfiata e spinta dalla fiamma.

Puro e disposto a salire a le stelle” : la fine della cantica è il mantra ripetuto nel finale, una preghiera dalla bellezza mistica, una forma estetica che prelude al superamento dell’umano.

Difficile proporre Dante senza confrontarsi con illustri interpretazioni precedenti e, al contempo, essere credibili e attuali. Il merito di Faber Teater è la perfezione polifonica che fonde le voci e rende le scene corali totalmente coinvolgenti. Lo spettatore dimentica tempo e luogo e potrebbe essere ovunque, immerso in un mondo che supera la contingenza del momento. Il ritmo musicale è quello dei gesti e ogni particolare è coerente in una costruzione di grande effetto e riuscita ambientazione.

In scena Francesco Micca, Lodovico Bordignon, Lucia Giordano, Marco Andorno, Paola Bordignon, Sebastiano Amadio con la guida narrante di Aldo Pasquero.

“Le vie dei canti” sarà replicato domenica 25 ottobre, sempre presso il Palazzo Gazelli di Rossana ad Asti, alle ore 6.30, all’alba, nella reale ora dell’inizio dell’ascesa al Purgatorio. Lo spettacolo è a numero chiuso ed è disponibile ancora qualche posto. Prenotazione obbligatoria al nr 3392532921 o a info@teatrodegliacerbi.it . Il prezzo dei biglietti è € 15 intero, € 12 ridotto.  

Nicoletta Cavanna

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