Autore Redazione
domenica
25 Ottobre 2015
23:34
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Cronaca

Lavoro: i timori dei sindacati se anche le aziende più solide faticano

Lavoro: i timori dei sindacati se anche le aziende più solide faticano

CASTELLAZZO BORMIDA – I recenti problemi alla Gualapack allarmano i sindacati. Il timore è legato soprattutto all’azienda coinvolta, lo stabilimento di Castellazzo appunto, notoriamente robusto e in salute anche e soprattutto nei periodi di crisi vissuti dal territorio provinciale dalla maggior parte delle altre imprese.

Così la situazione denunciata la settimana scorsa dalle parti sociali è un campanello di allarme motivato da una preoccupazione che guarda oltre la situazione contingente: “le complicazioni nel tessuto economico sono tantissime in generale in provincia – ha spiegato Paolo Parodi della Cgil. Nel caso specifico siamo davanti a un’azienda che ha vissuto in maniera anticiclica la crisi perché in questi anni difficili per la provincia è cresciuta e ha garantito una crescita occupazionale in controtendenza con la stragrande maggioranza delle altre  aziende dl territorio. Ora però l’internazionalizzaione che ha avuto Gualapack rischia di avere conseguenze pesanti per il territorio.

Adesso, ha agigunto Parodi, “nel breve termine è stata attivata la cassa integrazione (per circa 60 dipendenti ndr) per gestire la riduzione di fine anno ma l’impressione è che ci possano essere problemi più rilevanti in prospettiva, perché ci sembra di capire che l’assorbimento di volumi produttivi dei siti in Romania o negli Stati Uniti potrà portare coneguenze pesanti sul sito della Guala. Questa discussione vogliamo avviarla a brevissimo con l’azienda per capire quali saranno le scelte future“.

Paolo Parodi spiega che la preoccupazione manifestata in questi giorni inende esprimere una forte preoccupazione rispetto “a una difficoltà più grande. Il rallentamento di questi giorni infatti sarebbe il meno, ma abbiamo la sensazione che non sarà così e per questo parliamo di un monitoraggio continuo“.

Ora un intero turno lavorativo non verrà effettuato ed è già stato programmato un ponte in più nei giorni del 7 e 8 dicembre. A questo si aggiunge una chiusura lunga dal 28 dicembre fino al 5 gennaio. Un blocco produttivo totale che non si è mai verificato in questi termini, ha spiegato ancora Parodi. Gualapack attualmente occupa più di 300 lavoratori ma il problema è concentrato in particolare sui 180 dipendenti del reparto della lavorazione.

Nel corso delle prossime settimane i sindacati incontreranno l’azienda per capire com è organizzata e come i vuole organizzarsi. “Noi vogliamo capire se si intende salvaguardare un pezzo della produzione anche qui, non solo la testa. Capsco che c’è un sistema-Paese che non aiuta però noi vogliamo investimenti e vogliamo che il lavoro rimanga“.

 

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