1 Novembre 2015
23:00
Imprese artigiane contro la crisi. Nel terzo trimestre nate 1698 nuove aziende
PIEMONTE – Le imprese artigiane continuano a rappresentare una parte consistente del tessuto produttivo piemontese e stanno facendo il possibile per resistere alle difficoltà. Da luglio a settembre le Camere di Commercio piemontesi hanno registrato 1698 nuove aziende, un numero in crescita rispetto 1653 imprese nate nel terzo trimestre del 2014. Al netto delle 1.815 cessazioni, il saldo della nati-mortalità è però lievemente negativo (-117 unità).
A fronte di un tasso di crescita lievemente positivo (+0,14%) del tessuto produttivo regionale nel suo complesso, nel comparto artigiano il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del -0,09%, leggermente superiore rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2014 (-0,24%) e sostanzialmente in linea con la media nazionale (-0,13%).
“Dall’analisi dei dati del Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi emerge come le difficoltà riscontrate negli ultimi anni dal comparto artigiano non siano ancora del tutto superate. Le attività artigiane stanno facendo il possibile per resistere, ma devono combattere ogni giorno contro le difficoltà per l’accesso al credito, la burocrazia e le imposizioni fiscali. Molti imprenditori hanno gettato la spugna, dopo anni di sacrifici, ma l’artigianato, espressione di qualità, può e deve continuare a rappresentare una freccia all’arco della competitività della nostra regione. Compito della politica e delle istituzioni è evitare che questa emorragia continui, attraverso interventi mirati a favore della piccola e media impresa artigiana, con l’obiettivo di favorire l’occupazione e la nascita di nuove attività, soprattutto giovanili” dichiara Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte.
Dalla disaggregazione dei dati in base alla natura giuridica emerge come solo società di capitale manifestino, nel periodo in esame, una tasso di crescita positivo (+0,17%). Le ditte individuali, che rappresentano la maggioranza del tessuto artigiano (poco meno dell’80%), mostrano una sostanziale stabilità (+0,01%), mentre registrano performance ancora negative le società di persone (-0,61%) e le altre forme (-0,62%).
A livello settoriale, il primo comparto per numerosità di imprese artigiane è quello edile, con il 43% delle realtà imprenditoriali artigiane piemontesi. Questo settore, nel III trimestre 2015, ha registrato ancora una lieve diminuzione della propria base imprenditoriale, evidenziando un tasso di variazione trimestrale dello stock pari al -0,15%. Gli altri servizi, secondo comparto artigiano per numerosità, si dimostrano sostanzialmente stabili (+0,01%), mentre l’industria in senso stretto, con una quota delle imprese artigiane del 22%, mostra ancora qualche criticità, registrando un tasso di variazione pari al -0,20%. Nel periodo luglio-settembre è caratterizzato dal segno meno anche il comparto agricolo (-0,63%), mentre realizzano performance più brillanti il commercio (+0,48%) e il turismo (+0,34%).
A livello territoriale le criticità maggiori vengono riscontrate nei territori di Torino (-0,22%) e Biella (-0,18%), mentre il Piemonte meridionale, grazie alle realtà di Asti (+0,30%) e Cuneo (+0,18%), vive una crescita del proprio tessuto artigiano.