14 Novembre 2015
16:24
Paura che sale ma da rifuggire: gli attacchi a Parigi visti da due alessandrini
ALESSANDRIA – Sui social e sul web continuano senza sosta i commenti sui fatti di Parigi e anche Radio Gold ha voluto dare una lettura di quanto accaduto interpellando due “alessandrini” molto vicini alla Francia anche se in luoghi diversi. Si tratta di una alessandrina, Claudia, 33 anni, avvocato e ricercatore all’università della Sorbona, residente a Parigi dal 2010, nel 18esimo arrondissement, e di Dally Bellicini, 54 anni, nato in Francia a Nancy, arrivato ad Alessandria quando ne aveva 14. Con grande grande compostezza e lucidità hanno raccontato così il loro impatto emotivo dopo gli attacchi di venerdì, nel cuore della capitale francese.
“È un terribile momento che coinvolge Parigi e la Francia – ha spiegato Claudia – ma che tocca tutti perché ripropone uno dei tragici e irrisolti problemi del nostro tempo: il terrorismo. Oggi, è difficile proporre analisi e fare previsioni. Viviamo un clima di forte tensione ma, come molti dei nostri concittadini, cerchiamo di non cedere al sentimento della paura. Sarebbe una grande sconfitta per noi stessi e per la nostra società. Tuttavia, è assolutamente imprudente lasciarsi andare a reazioni scomposte e pericolose: è il tempo del silenzio e della riflessione quello di queste ore. Un pensiero accorato va alle famiglie delle vittime e un caro saluto alle persone che da lontano ci hanno manifestato solidarietà e sostegno.”
Lo stesso pensiero di affetto e solidarietà ai francesi è arrivato da Dally, incollato ai monitor in queste ore per seguire quanto sta avvenendo a Parigi: “ho vissuto questa vicenda malissimo, malissimo – ha ripetuto Dally. Pensavo fosse un incubo invece era realtà. Potremmo paragonare questi attacchi al’11 settembre americano, in modo diverso dal punto di vista della modalità ma con lo stesso principio: un tentativo di respingere il modo di vivere europeo. L’attacco è stato mostruoso perché queste azioni sono imprevedibili. Quando si parla di ristoranti, di uno stadio la situazione è ancora più seria perché non si può mettere l’esercito vicino a ogni attività commerciale per proteggerla.
Dally spiega così anche come mai la Francia sia ancora caduta nel mirino dei terroristi: “i francesi sono stati i primi a muoversi nel Nordafrica contro il terrorismo e poi si sono mossi anche militarmente in tutte le situazione di terrorismo internazionale”.
Tuttavia ha colpito la lucidità e calma con cui il popolo francese abbia reagito, senza eccessi ma con grande compattezza: “i francesi son molto nazionalisti e non è un caso che uscendo dallo stadio abbiano cantato la Marsigliese. La situazione di ieri è stata allucinante ed è stata la prima volta in Europa con queste forme. Ed è ancora più preoccupante perché può essere una situazione che potrebbe replicarsi in altre parti d’europa, non solo in Francia. La situazione è molto grave, mi hanno spiegato amici parigini, e c’è molta paura. Le autorità cercano di tranquillizzare i popoli ma la paura in queste situazioni è più forte di tutti. A livello europeo credo che tutti abbiamo più paura“.