31 Agosto 2023
05:30
Casa delle Donne, Roggero (Lega) attacca la giunta: “Mancanza di rispetto verso il centro antiviolenza me.Dea”
ALESSANDRIA – “L’assessore Laguzzi ha agito come un elefante in una cristalleria, mancando di rispetto al centro antiviolenza me.Dea”. Non si placano ad Alessandria le polemiche dopo l’assegnazione dell’ex Mensa Guala al collettivo Non Una di Meno per far nascere la nuova Casa delle Donne. La Lega ha infatti attaccato nuovamente l’esponente della Giunta Abonante, anche alla luce della nota di qualche giorno fa firmata proprio da Me.Dea.
Il capogruppo del Carroccio, Mattia Roggero, ha ricordato che il suo gruppo di opposizione è stato il primo a depositare una interpellanza con l’intento di vederci chiaro rispetto a questa situazione. “Lo abbiamo fatto il 22 agosto, sei giorni prima dell’ufficializzazione dell’assegnazione” ha ricordato Roggero “in un pomeriggio ferragostano avevano notato una determina dove si individuava questa ex mensa Guala come centro di incontro a carattere femminile. Eravamo soddisfatti, voleva dire che l’amministrazione aveva risorse da spendere e da investire per una novità dal punto di vista locale. Quando, però, abbiamo scoperto che c’è stata l’assegnazione a Non Una di Meno tramite l’associazione Welcome abbiamo scoperto che era un modo per compensare la promessa di una nuova sede fatta dal sindaco al collettivo“.
“L’amministrazione ha dovuto cedere il fianco a un collettivo che ha occupato due volte e che è un movimento politico a tutti gli effetti” ha aggiunto l’ex assessore della giunta Cuttica “se parliamo di una associazione a sostegno di vittime di violenza, infatti, parliamo di me.Dea, che da anni lavora sul nostro territorio con funzioni chiare. Non Una di Meno promuove un centro culturale con attività ricreative, di sicuro con un fine nobile ma già quando avevano occupato erano ben chiari cartelli o iniziative come quelle del carro del Pride dove si attaccavano partiti di centrodestra. Chi si occupa di violenza contro le donne non dovrebbe denigrare gli altri partiti. Ritengo assurdo che questa amministrazione debba cedere a questa tipologia di collettivo. Vogliamo capire i costi, quanto paga l’amministrazione, e come mai associazioni che aspettano da anni, come l’Avis che rischia di dover far fronte a un aumento di canone, e dall’altro lato si concedono immobili dal punto di vista gratuito. E questo lo ha detto anche me.Dea e Aido. Noi da mesi abbiamo cercato di far passare l’idea che chi occupa non può prevalere su chi aspetta e lavora in silenzio. Il sindaco deve spiegare a tutta la città e a queste associazioni come mai ha preferito questo movimento a loro. E poi l’assessore si è vantato dell’apertura di servizi nuovi per la città (Laguzzi aveva sottolineato l’ampliamento dell’offerta dei servizi del territorio sul tema di sensibilizzazione e contrasto alla violenza femminile, ndr), mancando di rispetto a Me.Dea, agendo come un elefante in una cristalleria. Sappiamo che da anni in città me.Dea segue precisi regolamenti con professionalità. A questo punto ci auguravamo che tra le prime comunicazioni ci fossero delle aperture di sportelli con gli orari. Invece leggiamo la locandina di un festival transfemminista, oltre al fatto che io e il consigliere Locci dobbiamo mangiarci il fegato. Insomma è un centro sociale dove si denigra l’avversario, non ci siamo. Sarebbe stato auspicabile una pubblicizzazione dei servizi, non la denigrazione degli avversari. Non siamo avversari, siamo consiglieri comunali. Vogliamo chiarezza rispetto a una situazione che, a quanto pare, sta muovendo una società civile che si vede assolutamente non tutelata da questo sindaco e da questa amministrazione”.
Roggero ha infine risposto al centrosinistra rispetto al fatto di non avere affrontato il tema dell’occupazione dell’ex asilo Monserrato da parte del collettivo, durante la scorsa legislatura: “Ora si è legalizzato l’illegale, chi occupa abusivamente un immobile viene sfrattato. Non si scende a compromessi. Non è così che si fa, si sta facendo un ragionamento folle: non esiste che per legalizzare l’illegalizzabile tutti ne devono pagare le conseguenze, Allora chi urla ottiene. Chi occupa e commette dei reati ne deve rispondere davanti alla Giustizia, su questo il sindaco non c’entra. Il sindaco non può risolvere una situazione andando a pestare i piedi e a ledere i diritti di tutti per il privilegio di pochi. Passa un messaggio assurdo. Si faccia a turnazioni in determinati luoghi per avere una sede, da condividere con altre associazioni. Toccherà a noi vigilare, nel rispetto delle persone perbene. Come consiglieri comunali speriamo di non essere messi alla porta, non possiamo mangiarci il fegato più volte, ne abbiamo solo uno. Non è un bel messaggio che il sindaco sta dando alla città, alle associazioni, ai giovani: occorre rispettare le regole. Vigileremo in prima persona”.