25 Novembre 2015
23:00
Timidi segnali di miglioramento nella lotta al fenomeno dell’acquisto di prodotti illegali o contraffatti
ITALIA – Timidi segnali di miglioramento nella lotta al fenomeno dell’acquisto di prodotti illegali o contraffatti. Sebbene la diffusione di questi beni sia rimasta sostanzialmente inalterata, l’indagine 2015 di Confcommercio – Imprese per l’Italia ha fatto registrare un -1,2% di acquisti rispetto all’anno precedente. I prodotti illegali o contraffatti, ha sottolineato il Presidente di Federpreziosi, Giuseppe Aquilino, ha pesanti ripercussioni sulle aziende. La riduzione dei ricavi, infatti, riduce anche le risorse per mantenere i livelli occupazioni o investire in innovazione. L’analisi del profilo dei consumatori “illegali”, emersa dall’indagine condotta da Format Research, indica una significativa contrazione di alcune categorie tra cui i “preziosi”, farmaceutici e alimentari. Tra i prodotti contraffatti maggiormente acquistati salgono invece abbigliamento, calzature e pelletteria. Per quanto riguarda orologi/gioielli/occhiali, la diminuzione è costante: si passati dal 29,2% del 2013 al 33% del 2014 al 32,3% del 2015.
In generale (71% del campione intervistato), il fattore che spinge il consumatore all’acquisto di prodotti e di servizi illegali è quello economico, anche se, al contempo, cresce la consapevolezza per quanto riguarda i rischi per la salute (80% contro il 71% del 2014) e la sicurezza (66,2% rispetto al 63,3 del 2014).
Positivo il dato che si riferisce la livello di informazione: sette consumatori su dieci si dichiarano informati del rischio di incorrere in sanzioni amministrative e un consumatore su due ha letto, visto o ascoltato campagne di sensibilizzazione.