21 Ottobre 2023
15:15
Inizia sabato 18 novembre la terza stagione del Teatro Marenco di Novi
NOVI LIGURE – Drammaturgia contemporanea e opere della tradizione, danza, musica e spettacolo per la stagione di prosa 2023/2024, con la direzione artistica di Giulio Graglia e ideata in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo. Dieci spettacoli più, venerdì 3 Novembre, l’appuntamento con il Festival Lavagnino con il concerto “La voce nel cinema” e il premio “Lavagnino soundtrack voice award”, che verrà consegnato alla “voce di Morricone” la soprano Susanna Rigacci. CARTELLONE DELLA STAGIONE 2023/24 DEL TEATRO ROMUALDO MARENCO Sabato 25 novembre 2023 ore 21 – NONHANNOUNAMICO di e con Luca Bizzarri scritto con Ugo Ripamonti. NonHannoUnAmico è uno spettacolo teatrale di e con Luca Bizzarri ispirato all’omonimo podcast edito da Chora Media che nell’ultimo anno ha riscosso un tale successo da rendere il modo di dire “Non hanno un amico” un intercalare comune e diffusissimo. Al centro di NonHannoUnAmico c’è la comunicazione politica dei nostri tempi, i fenomeni social, i costumi di un nuovo millennio confuso tra la nostalgia del Novecento e il desiderio di innovazione tecnologica e sociale. Con tutta la sagacia della sua satira, in un’ora di racconto, Bizzarri porta il pubblico a ridere di sé stesso, delle proprie debolezze, dei propri tic. Un’ora di racconto in cui è possibile riconoscersi come in uno specchio che all’inizio sembra deformante, ma che in realtà, a guardarlo bene, restituisce quell’immagine di noi che rifiutiamo di vedere.
Mercoledì 13 dicembre 2023 ore 21 – DA QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO! Il Metodo Pirandello con e diretto da Paolo Rossi e con Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Caterina Gabanella, Alessandro Cassutti, Laura Bussani. Drammaturgia Paolo Rossi e Carlo G. Gabardini. Era destino che Paolo Rossi si confrontasse con questa opera di Pirandello, parte della trilogia del “teatro nel teatro” che rivoluzionò il modo tradizionale di recitare, non limitando l’azione degli attori al solo palcoscenico ma facendoli recitare anche in platea, nei palchi, nel foyer, coinvolgendo il pubblico come fosse parte dello spettacolo. In scena accanto a Paolo Rossi e alla sua compagnia di artisti si aggiungeranno ad ogni replica, dopo attento arruolamento da parte del regista, comparse e parti minori scelte tra il pubblico. Insomma… questa sera si recita (davvero!) a soggetto. Giovedì 18 gennaio 2024 ore 21 – COSTELLAZIONI di Nick Payne – traduzione Matteo Colombo, regia Raphael Tobia Vogel, con Elena Lietti e Pietro Micci. Una drammaturgia unica e travolgente, una storia d’amore raccontata con le leggi della fisica. In scena, tutte le possibili infinite fasi di una relazione: conoscenza, seduzione, matrimonio, tradimento, malattia. Uno dei risvolti della fisica quantistica è che potrebbero esistere un numero infinito di universi: tutto quello che può accadere, accade anche da qualche altra parte e per ogni scelta ci sono mille altri mondi in cui si è scelto in un modo differente. Nick Payne prende spunto da questa teoria e la applica a un rapporto di coppia. Pietro Micci e Elena Lietti sono chiamati a confrontarsi con molteplici versioni dei loro personaggi passando dalla commedia al dramma nel giro di pochi minuti, sul palco come nella vita reale
Venerdì 2 febbraio 2024 ore 21 – CASSANDRA O DELL’INGANNO di e con Elisabetta Pozzi con la collaborazione di Massimo Fini. Elisabetta Pozzi costruisce una drammaturgia originale, che a partire dalle tragedie di Eschilo ed Euripide compie un affascinante percorso intorno alla profetessa troiana cui Apollo ha dato il dono di prevedere il futuro e insieme la condanna di non essere creduta. Il testo raccoglie liberamente suggestioni e riletture da grandi testi e autori di ogni tempo, da Seneca a Christa Wolf, da Omero a Ghiannis Ritsos fino a Wislawa Szymborska e Pier Paolo Pasolini. In scena una figura di strabiliante modernità, in cui convivono forza e fragilità, dando corpo e voce a un personaggio indimenticabile. Elisabetta Pozzi, tra le maggiori artiste della scena italiana, da molti anni lavora intorno ai grandi temi e archetipi del Mito: Elektra di Hoffmansthal, Medea, Ippolito e Ecuba di Euripide, Elena e Fedra di Ghiannis Ritsos, sono soltanto alcuni dei testi che ha affrontato nel corso della sua carriera. Martedì 20 febbraio 2024 ore 21 –456 scritto e diretto da Mattia Torre con Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino e con Giordano Agrusta. 456 è la storia comica e violenta di una famiglia che, isolata e chiusa, vive in mezzo a una valle oltre la quale sente l’ignoto. Padre, madre e figlio sono ignoranti, diffidenti, nervosi. Si lanciano accuse, rabboccano un sugo di pomodoro lasciato dalla nonna morta anni prima, litigano, pregano, si odiano. Ognuno dei tre rappresenta per gli altri quanto di più detestabile ci sia al mondo.Tuttavia occorre una tregua, perché sta arrivando un ospite atteso da tempo, che può e deve cambiare il loro futuro. Tutto è pronto, tutto è perfetto. Ma la tregua non durerà.
Domenica 10 marzo 2024 ore 21 – DAVIDSON liberamente tratto dalla sceneggiatura Il Padre Selvaggio di Pier Paolo Pasolini concept e drammaturgia Maurizio Camilli – coreografia Michela Lucenti – con Maurizio Camilli e Confident Frank. Nell’ambito della rassegna diffusa di danza contemporanea We Speak Dance replica audiodescritta nell’ambito del progetto Teatro No Limits Il Padre Selvaggio è un abbozzo di sceneggiatura scritta nel ’63 e pubblicata postuma nel fatale 1975. Il regista non trovò finanziatori, spaventati dalla sua libertà di pensiero, e il film non si realizzò. È la storia di Davidson, un ragazzo nero sensibile e acuto, proveniente da una tribù dell’Africa e del suo incontro con un insegnante progressista e tormentato, una figura di frontiera alter ego dello stesso Pasolini. Una sceneggiatura ibrida che mischia codici e linguaggi differenti e proprio nell’assenza della sua realizzazione offre un grande potenziale espressivo. Una forma indefinita, con qualità visive che si prestano alla messa in scena danzata, in una vertigine tra opera letteraria e teatro fisico. Questa opera sospesa racconta soprattutto il conflitto tra l’insegnante e Davidson e il cuore di questo contrasto è il dilemma del rapporto tra bianchi e neri, il problema della libertà e della democrazia, della tensione verso l’altro da sé. Giovedì 21 marzo 2024 ore 21 – FINE PENA ORA di Elvio Fassone, adattamento e regia Simone Schinocca – con Salvatore D’Onofrio, Costanza Maria Frola e Giuseppe Nitti. 34 anni di corrispondenza tra Salvatore e il Presidente che opposti e contrapposti diventano punto di riferimento l’uno per l’altro. Questa storia ci insegna che un punto di incontro esiste sempre, anche tra mondi distanti e impossibili. Il filo del dialogo esiste sempre. Il ripercorrere e accompagnare lo spettatore nel permanere nella cella per 38 anni di Salvatore, nella ricostruzione di una vita possibile anche se fine pena mai, parla alle nostre vite e diventa messaggio universale, perché́ uno spazio di umanità̀, di possibilità̀ e di speranza è sempre possibile, anche quando tutto sembra dirci il contrario. Fine Pena Ora nasce in questo tempo in cui tutti urlano la propria posizione, il proprio sentire e il trovare un punto di incontro e conciliazione sembra impossibile. Tutto quello che ci accade è la nostra vita. Questo il grande insegnamento che Salvatore ha donato al Presidente.
Mercoledì 3 aprile 2024 ore 21 – LA RAGAZZA SUL DIVANO di Jon Fosse, regia Valerio Binasco con Pamela Villoresi, Valerio Binasco, Michele Di Mauro, Giordana Faggiano e con Giovanna Mezzogiorno. Pamela Villoresi interpreta donna di mezza età intenta a dipingere il ritratto di una giovane donna accovacciata su un divano. Il momento creativo, accompagnato da un costante senso di inadeguatezza, scatena in lei sentimenti contraddittori, sull’onda dei ricordi di un’infanzia tutt’altro che felice. L’immagine che la perseguita – quella della giovane accovacciata su un sofà – è l’istantanea di lei stessa da giovane, turbata da mille incertezze: litiga con la madre e invidia la sorella maggiore, anela il ritorno del padre con una passione al limite del lecito. Valerio Binasco, principale interprete italiano del teatro di Jon Fosse, esplora magistralmente il modo in cui le ferite psichiche inflitte nell’infanzia non si rimarginano mai del tutto. Martedì 23 aprile 2024 ore 21 – BAGNI ARCOBALENO di e con Giorgio Conte. Alessandro Nidi – pianoforte e voce, Alberto Parone – batteria e basso vocale, Bati Bertolio – fisarmonica e vibrandoneon. Dopo le nozze di diamante con la musica e la letteratura, Giorgio Conte costruisce uno spettacolo in cui racconta – attraverso aneddoti, canzoni e immagini- il percorso artistico iniziato ai Bagni Arcobaleno di Cavi di Lavagna (GE) all’inizio degli Anni ’60. Ripercorre di fatto parte significativa della storia della musica italiana, in una carriera iniziata dal Clan Celentano, continuata con altri interpreti (tra cui Mina, Ornella Vanoni, Fausto Leali, Loretta Goggi, Equipe 84, Wilson Pickett, Mireille Mathieu) e che dagli Anni ’90 ad oggi conta 13 album e un’attività live ininterrotta. Con lui in scena il Maestro Alessandro Nidi (pianoforte e voce) a cui si aggiungono, nella seconda parte dedicata al concerto, Alberto Parone (batteria e basso vocale) e Bati Bertolio (fisarmonica e vibrandoneon).
L’abbonamento a 10 spettacoli costa € 220 – ridotto € 180 (over 65, under 18, posti visibilità ridotta), i biglietti singoli interi € 30, Ridotti € 25. Oggi (dalle 16 alle 19) e domani (dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19) la biglietteria sarà aperta per le le prevendite degli abbonamenti per cli abbonati della scorsa stagione, che avranno anche la possibilità di mantenere lo stesso posto a sedere. Per la prelazione dell’abbonamento senza vincolo di mantenere il posto, invece, la biglietteria sarà aperta lunedì 23 e martedì 24 ottobre dalle 16 alle 19. Dal 27/10/23 inizierà la vendita libera sia in biglietteria con orario regolare, sia on line sul sito www.vivaticket.it
Sabato 18 novembre 2023 ore 21- L’ARTE DELLA COMMEDIA di Eduardo De Filippo – adattamento e regia Fausto Russo Alesi
con (in ordine di locandina) Fausto Russo Alesi, David Meden, Sem Bonventre, Alex Cendron, Paolo Zuccari, Filippo Luna, Gennaro De Sia, Imma Villa, Demian Troiano Hackman, Davide Falboscene Marco Rossi. “L’opera ci parla del rapporto contradditorio tra lo Stato e il Teatro, del ruolo dell’arte e degli artisti nella società, ma le domande, i dubbi, le responsabilità e le debolezze che Eduardo De Filippo mette in campo ci riguardano tutti e quel “Teatro” si fa risuonatore del nostro rapporto con il potere e con il bisogno di essere ascoltati e soprattutto riconosciuti”, spiega Fausto Russo Alesi.