15 Novembre 2023
05:00
Esiguo lo sforzo dei Comuni nella lotta all’evasione. Il lavoro di Alessandria “paga” solo 234 euro
ALESSANDRIA – Ammonta a soli 6 milioni di euro la somma recuperata nel 2022 ai trasgressori del fisco grazie all’attività dei Comuni italiani. Il dato elaborato dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre equivale allo 0,007% dei 90 miliardi che vengono sottratti indebitamente ogni anno. Insomma, la lotta all’evasione fiscale continua a essere una sfida complessa per tutte le istituzioni coinvolte, Comuni compresi.
Nonostante il contributo previsto dello Stato per la partecipazione all’attività di accertamento fiscale del 2022, pari a circa 3 milioni di euro complessivi, molte città non hanno stanato trasgressori. L’azione dei Comuni in chiave antievasione riguarda solo alcuni tributi statali come l’Irpef, l’Ires, l’Iva, le imposte di registro-ipotecarie e catastali e solo 256 Comuni hanno recuperato denaro evaso, il 3,3% del totale. I restanti 7.636 Comuni non hanno fatto arrivare nelle casse dell’Agenzia dell’Entrate “neppure un euro” di somme statali evase, sottolinea il rapporto della Cgia di Mestre.
Tra le città ligie si è distinta Genova che ha ricevuto un contributo di 863.459 euro dallo Stato. Seguono Milano, che con un contributo di 367.410 euro, Torino con 162.672, Prato con 147.243 euro e Bologna con 99.555 euro.
Nella classifica delle 111 città capoluogo Alessandria si piazza al 48esimo posto. Poco il contributo arrivato nelle casse di Palazzo Rosso per l’impegno profuso nel 2022 per la lotta all’evasione e all’elusione fiscale dei grandi tributi statali: in tutto 236 euro. Palazzo Rosso ha progressivamente peggiorato la sua performance, evidenzia sempre lo studio. Nel 2020 le somme recuperate ai trasgressori del Fisco avevano portato nelle casse del Comune di Alessandria 2864 euro, circa la metà del contributo guadagnato nel 2019, 5477 euro, e decisamente meno dei 14.740 euro arrivati nelle casse di Palazzo Rosso nel 2016.
L’attività di recupero di somme evase non è semplice, ammette il rapporto della Cgia di Mestre. Le segnalazioni delle amministrazioni comunali al Fisco devono essere “puntuali e circostanziate” e molti Comuni non hanno personale per svolgere questa “attività investigativa”. E quando le competenze ci sono le amministrazioni preferiscono sfruttarle per recuperare l’evasione dei tributi locali, come l’Imu, la Tari, la Tosap, aggiunge la Cgia di Mestre.
Per l’Assessore al Bilancio del Comune di Alessandria, Antonella Perrone, i dati del nostro capoluogo hanno però una diversa lettura. Il recupero dei tributi locali è un’attività “ordinaria” per Palazzo Rosso ed è quindi “garantita e distinta” rispetto ai controlli utili all’Agenzia dell’Entrate. Questa seconda attività è svolta al momento da un solo ispettore della Polizia Locale. Forse, in passato, il Comune di Alessandria aveva più personale a disposizione per i controlli e questo potrebbe aver inciso sulla quantità di segnalazioni fatte. L’Agenzia delle Entrate, ha aggiunto il membro della Giunta, lavora inoltre per “obiettivi” ed è quindi possibile che le segnalazioni arrivate da Alessandria non abbiano centrato il “target”. Di sicuro i dati elaboratori dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre hanno evidenziano “criticità” che l’assessore Perrone vuole superare costituendo, già dal prossimo anno, “un gruppo di lavoro” che possa rafforzare la collaborazione tra Palazzo Rosso e Agenzia delle Entrate e indirizzare in maniera più efficace l’attività interna del Comune di Alessandria anche contro l’evasione dei tributi statali.