Autore Redazione
venerdì
24 Novembre 2023
05:48
Condividi
Cronaca - Alessandria

Violenza sulle donne, me.Dea: “Il 70% di chi la subisce è madre, 2 mila figli coinvolti negli ultimi 6 anni”

Violenza sulle donne, me.Dea: “Il 70% di chi la subisce è madre, 2 mila figli coinvolti negli ultimi 6 anni”

ALESSANDRIA – “La ricorrenza del 25 novembre è importante per far ricordare a tutti che il nostro lavoro è costante, ogni giorno dei 365 dell’anno“. Così la vicepresidente dell’associazione di promozione sociale me.Dea di Alessandria, Carlotta Sartorio, è intervenuta nell’ultima Commissione Politiche Sociali, dedicata alla Giornata contro la violenza sulle donne. Sartorio ha tracciato un quadro preoccupante nel raccontare la costante attività del centro antiviolenza, in funzione da ben 14 anni. “Lavoriamo da tanti anni in maniera professionale, tutte le operatrici si sono formate, hanno studiato. In Piemonte Alessandria è terza per numero di chiamate, da una parte è il segnale che da noi le donne non tacciono e questo è un aspetto positivo. Sanno dove andare e a chi rivolgersi, c’è una rete che funziona e noi siamo conosciute. In questi giorni sembra quasi che tutti abbiamo scoperto che serve fare prevenzione, noi lo diciamo da 20 anni”.

“La violenza sulle donne” ha continuato Sartorio “non è una emergenza ma una situazione strutturale. Sono anni che parliamo di questo tema: io credo poco nella sola repressione, se un uomo vuole colpire non teme nulla. Noi percepiamo nelle donne che aiutiamo il terrore nel pensare che il loro ex arrivi a cercarle. Ritengo importantissimo che si faccia educazione all’affettività a scuola, ma si deve partire dalle famiglie, dalla casa. Secondo l’Istat un uomo che vive in una famiglia violenta ha cinque volte in più la probabilità di diventare violento, una donna che ha vissuto in famiglia situazioni di violenza ha cinque volte di più la probabilità di vivere una situazione di violenza perché ha imparato a tollerarla. Come me.dea abbiamo visto che circa il 70% delle donne aiutate sono madri, con punte dell’85% in alcuni anni. Dal 2017 sono stati più di 2 mila i figli coinvolti in situazioni di violenza, più del 60% è minorenne. Alcuni di loro, inoltre, hanno subito la violenza insieme alla madre”. 

“Mi danno molto fastidio le ipocrisie, tutti siamo contro la violenza ma quando è a casa degli altri: quando succede a casa nostra si giustifica e si dice che la colpa è sempre delle ragazze. In America è una aggravante aggredire una donna se è ubriaca o se ha fatto uso di qualche sostanza, da noi è una scusante. Non servono manuali da distribuire alle ragazze per far sì che siano sicure, bisogna educare gli uomini” ha concluso Sartorio.

“Ho ritenuto fosse doveroso dedicare la Commissione Politiche Sociali e Sanitarie alla Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si terrà questo sabato” ha sottolineato la presidente, Roberta Cazzulocondivido appieno le dichiarazioni di Elena Cecchettin, la sorella di Giulia una delle ultime vittime, questa sarà una commissione “rumorosa”, caratterizzata dalla riflessione dal confronto, dove la parola avrà un ruolo dominante. La violenza contro le donne è una delle forme di violazione dei diritti umani più diffusa e la cui denuncia è spesso ostacolata dalla paura e della vergogna. Ricordiamo alcuni dati. In Italia più del 30% delle donne ha subìto una qualche forma di violenza nel corso della propria vita: solo nel 2022 si sono contati ben 128 omicidi di cui 104 avvenuti in ambito familiare. Si tratta di un dramma il cui aumento è ben testimoniato dalle chiamate al numero 1522 numero antiviolenza e stalking: nel 2022 sono state 32.430. Il 1522 è il numero che svolge un importante ruolo per l’attivazione di servizi a supporto delle donne vittime di violenza che lo scorso anno sono state indirizzate nel 73% dei casi verso un servizio territoriale: verso i Centri Antiviolenza nel 94% dei casi (ben 8.070 donne), il 2% alle forze dell’ordine e l’1% alle Case rifugio. Analizzando i dati a livello provinciale, registriamo la schiacciante maggioranza di chiamate di aiuto effettuate in Provincia di Torino (458 nel corso del 2022), con Novara seconda a quota 69 e Alessandria terza a 66 chiamate relativamente allo stesso periodo”. 

“Il femminicidio” ha aggiunto la presidente Cazzulo “è una piaga che fatichiamo a contrastare, nonostante le leggi, i piani nazionali, le campagne di sensibilizzazione, la rete di centri antiviolenza sui territori, l’impegno delle istituzioni, dei movimenti e delle associazioni. La violenza sulle donne non è episodica, è strutturale, e per affrontarla bisogna agire in modo sistemico a livello di prevenzione, di norme, di cultura e di economia a partire dal sostegno alla preziosa attività che svolgono i centri antiviolenza e le case rifugio, difendendone l’autonomia e favorendone la presenza capillare all’interno delle nostre città. La tutela delle donne contro la violenza deve passare soprattutto e anche per la difesa della loro indipendenza economica, attraverso l’investimento sull’educazione alle differenze e dando la giusta importanza all’aspetto preventivo che significa non solo saper fermare la violenza prima che accada, ma anche imparare a riconoscerla. Di fronte a questi dati drammatici, anche la nostra città sarà protagonista nel sensibilizzare l’intera comunità su questo tema grazie ad alcune iniziative fortemente volute e realizzate da associazioni ed enti del nostro territorio e con il patrocinio del Comune. L’impegno collettivo, collaborativo, non solo nello svolgere un lavoro di informazione e di sensibilizzazione con lo scopo di arrivare al maggior numero di persone, ma anche per far capire alle donne che un aiuto è possibile”. 

Foto di repertorio

Condividi