Cronaca - Alessandria

Prezzi alti di materie prime ed energia: l’industria alessandrina più pessimista

ALESSANDRIA – I prossimi tre mesi per l’industria alessandrini non saranno così rosei. Le prospettive emergono dall’ultima indagine congiunturale di Confindustria che ha interpellato gli imprenditori sull’andamento delle loro attività da gennaio a marzo 2024. I risultati, elaborati dall’Ufficio Studi di Confindustria Alessandria, alla quale hanno collaborato novantadue imprese associate tra le manifatturiere e quelle dei servizi alla produzione, sono stati presentati da Laura Coppo, Presidente di Confindustria Alessandria, e dal Direttore, Renzo Gatti, insieme a Giuseppe Monighini, che ha elaborato i numeri.

Lo sguardo più pessimistico è figlio soprattutto dell’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia, con una visione scettica più marcata rispetto alle altre province piemontesi. Nonostante questo tengono ancora l’occupazione e gli investimenti sebbene, in questo ultimo caso, si tratti in prevalenza di operazioni legate al mantenimento o a sostituzioni.

Tutto questo si traduce in un profondo calo della redditività individuato dagli industriali del territorio (-12 contro il -1 del Piemonte). Nei vari comparti le previsioni per quello alimentare sono buone (+11 occupazione, +22 il totale ordini  e +26 l’export), mentre appare sempre in affanno il settore “Chimica-gomma-plastica” (-18 occupazione, -36 produzione, -27 export). Bene invece occupazione (+13) e produzione (+9) nel settore metalmeccanico, con però il totale ordini a -14 ed export a -10.

“La crescita è ferma  – spiega Laura Coppo, Presidente di Confindustria Alessandria – e indebolisce le prospettive economiche, e i tassi alti si ripercuotono sul canale del credito per le nostre imprese, come rileva Il Centro Studi Confindustria nel suo ultimo rapporto congiunturale.

Il clima di fiducia si raffredda e lo registriamo anche nella nostra indagine, che allinea la nostra provincia all’andamento regionale, dove  ‘I dati di dicembre confermano il peggioramento del clima di fiducia dell’industria piemontese, già anticipato negli scorsi trimestri. Tuttavia il dato complessivo è la sintesi di andamenti molto diversi, se non opposti, di manifattura e servizi. Nella manifattura le previsioni sono decisamente negative per produzione, ordini, export e redditività, in forte rallentamento rispetto a settembre. Nel comparto dei servizi il clima di aspettative è molto diverso, con indicatori ancora in zona espansiva e più robusti rispetto alla scorsa rilevazione’.

Segnali per noi confortanti – rimarca Laura Coppo – vengono invece da un minore ricorso alla cassa integrazione e da una maggiore propensione a investire, anche se gli investimenti definiti significativi si contraggono, mentre ci preoccupano in modo maggiore la redditività e i costi di materie prime, energia e logistica.

Tuttavia anche vero che, come sottolinea sempre l’indagine regionale: ‘la sostanziale tenuta degli indicatori a consuntivo esclude una vera e propria svolta recessiva, almeno nel breve termine’.

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