Autore Redazione
venerdì
23 Febbraio 2024
09:06
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Cronaca - Alessandria

Aggrediscono poliziotto per aprire la cella di un compagno e picchiarlo: follia al Don Soria

Aggrediscono poliziotto per aprire la cella di un compagno e picchiarlo: follia al Don Soria

ALESSANDRIA – Tensione altissima ieri, giovedì 22 febbraio 2023, nel carcere “Cantiello e Gaeta” di Alessandria per l’improvviso gesto folle di due detenuti che hanno aggredito un poliziotto penitenziario per sfilargli le chiavi e aprire la cella di un compagno, bersaglio di una spedizione punitiva. Quanto accaduto è raccontato da Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che ha spiegato la violenta azione dei due uomini.

Mentre si stava provvedendo a far uscire i detenuti ai cortili – ha raccontato Santilli – l’attenzione di un Assistente di Polizia Penitenziaria è stata attirata da urla e rumori provenienti da una cella”. A quel punto il poliziotto è andato a controllare e “due detenuti che stavano transitando per uscire dalla Sezione lo hanno aggredito alle spalle. Uno lo ha immobilizzato, cingendogli il collo con il braccio, mentre l’altro gli ha sfilato le chiavi delle celle per aprirne una e andare ad aggredire un suo occupante. Immediatamente è stato diramato via radio l’allarme e sono subito giunti rinforzi per liberare il collega, recuperare la chiave sottratta e porre fine all’aggressione, ma sono stati momenti di estrema tensione che solo la professionalità e la tempestività dell’intervento hanno consentito di gestire, ripristinando in breve tempo l’ordine senza che la situazione volgesse al peggio“.

Il sindacalista ha rimarcato la prontezza della Polizia penitenziaria, capace di riportare la situazione alla normalità ma ha aggiunto la necessità di “provvedimenti per garantire l’ordine e la sicurezza e la piena operatività della Polizia Penitenziaria“.

Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, “questo è l’inaccettabile scenario quotidiano in cui opera il Corpo di Polizia Penitenziaria. Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano. Le carceri sono in mano ai delinquenti“. “Nelle carceri della Nazione, e del Piemonte in particolare, serve forte ed evidente la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci“, prosegue il leader del Sappe, che torna a fare appello ai Sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro e Andrea Ostellari per un incontro urgente e “ristabilire ordine e sicurezza, attuando davvero quella tolleranza zero verso quei detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta, ma anche per programmare urgenti riforme strutturali non più rinviabili come l’espulsione dei detenuti stranieri, la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, la previsione che i tossicodipendenti scontino la pena in comunità e, soprattutto, il potenziamo dell’organico del Corpo di Polizia Penitenziaria alla luce dei prossimi annunciati pensionamenti“.

L’ennesimo caso violento ha indotto il leader del Sappe a rivolgere un appello direttamente al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Sentiamo parlare di un impegno del Governo per prevedere una modifica dell’ordinamento penitenziario sulla liberazione anticipata speciale, innalzando da 45 a 60 giorni ogni 6 mesi lo “sconto” previsto per la liberazione anticipata ordinaria, tuttora in vigore – in pratica, si tratterebbe di un mini-svuotacarceri – e sulle telefonate, dei detenuti, che non solo ne aumenta il numero, ma sblocca l’esistenza di un limite. Il direttore del carcere può consentire anche 100 telefonate al giorno, non come premio ma come “strumento del trattamento”.

Io chiedo al presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni ed al Guardasigilli Carlo Nordio di assumere con urgenza tutele concrete per gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria di fronte ai problemi sempre più complessi del sistema penitenziario della Nazione. Servono tutele, garanzie funzionali e nuovi strumenti che migliorino il nostro servizio, come le bodycam ed il taser per potersi difendere dai detenuti violenti nonchè nuove tutele legali“.

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