22 Marzo 2024
14:01
SIID: come funziona il nuovo database per la rigenerazione urbana della Lomellina
PROVINCIA DI PAVIA – Un nuovo strumento per rilanciare il territorio della Lomellina e renderlo più attrattivo per chi desidera vivere in un contesto rurale, lontano dal caos delle grandi città. È il SIID, acronimo di Sistema Informativo degli Immobili Dismessi, presentato al convegno “A caccia di scintille – La rigenerazione dei borghi: un’iniezione di vita per le comunità” organizzato da GAL Risorsa Lomellina.
Il SIID si configura come un database che raccoglierà informazioni sugli immobili dismessi (sia residenziali che produttivi) della Lomellina, incrociandole con dati su infrastrutture, servizi, attrattive turistiche, mobilità dolce, reti tecnologiche, etc. L’obiettivo è quello di classificare il patrimonio immobiliare dismesso e individuare le aree con il maggior potenziale di rigenerazione urbana.
“In primo luogo”, spiega Luca Sormani, direttore di GAL Risorsa Lomellina, “verrà avviata una fase sistematica di raccolta di informazioni. Le risorse di partenza sono gli immobili dismessi, sia di tipo residenziale, sia di tipo produttivo. Una volta acquisiti, questi dati saranno incrociati con una serie di parametri aggiuntivi”.
Il SIID sarà gestito da un “Ufficio tecnico d’area” che si occuperà anche di coinvolgere le imprese per favorire processi di rigenerazione. “È chiaro che tutto ciò non verrà realizzato dall’oggi al domani”, aggiunge Sormani, “ma all’interno della Strategia Aree Interne i fondi per costruire il database ci sono e Regione Lombardia ha accolto con grande apertura questa nostra proposta”.
Alla base del progetto c’è l’idea di intercettare i bisogni e le aspirazioni di chi desidera vivere in zone come la Lomellina, più appetibili delle grandi città sotto il profilo del paesaggio e della sicurezza sociale. Un’opportunità storica, come sottolinea Stefano Leva, presidente di GAL Risorsa Lomellina: “Negli anni le amministrazioni locali si sono giustamente premurate di ragionare su soluzioni a vantaggio dei propri cittadini, mettendo in secondo piano l’obiettivo di risultare attrattivi rispetto al mercato esterno. Oggi dobbiamo ripensare ai modelli di sviluppo guardando non solo a chi vive già qui, ma anche a chi potrebbe arrivare da fuori”.
Un’indagine condotta da The European House – Ambrosetti tra i cittadini di Milano ha rilevato che il 15% degli intervistati è interessato a lasciare il capoluogo lombardo per una zona rurale, mentre il 51,7% ha aperto alla possibilità di considerare questa opzione in futuro. Tuttavia, tra le caratteristiche irrinunciabili per insediarsi in un territorio, vi è la solidità di servizi in ambito sanitario, commerciale e di trasporto pubblico, oltre alle opportunità di lavoro a breve distanza e l’adeguato livello salariale.
Proprio su questi aspetti si è concentrato il dibattito tra Alberto Righini, presidente provinciale di ANCE – Associazione Nazionale Costruttori Edili, e Gian Luca Perinotto, presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Pavia. “Dobbiamo superare quella ‘regola del no’ che troppo spesso ha tenuto a freno il territorio”, ha affermato Righini. “Se una progettualità non piace ne va proposta un’altra. Ma è necessario avere una programmazione. Altrimenti continueremo a rimanere fermi e a scontare la mancanza di infrastrutture e connessioni, anche di tipo digitale”.
“Rete e coordinamento devono diventare le nostre parole chiave”, ha sottolineato Perinotto. “Mi riferisco alle reti di collegamento stradale e ferroviario, alla rete internet, ma anche alla rete di servizi che i Comuni possono offrire attraverso l’aggregazione territoriale”. Il SIID si inserisce in questo contesto come uno strumento per facilitare la collaborazione tra tutti gli attori del territorio: amministrazioni locali, imprese, cittadini.