13 Gennaio 2016
23:00
Ccnl alimentare: interrotte le trattative, parte la mobilitazione sindacale
Si è interrotta la scorsa notte la trattativa per il rinnovo del Ccnl industria alimentare, scaduto il 30 novembre e che interessa circa 400.000 lavoratori.
Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno giudicato “insoddisfacenti” le risposte fornite dalla controparte sul tema del salario e su alcune richieste contenute in piattaforma relative a istituti fondamentali del contratto. Per i sindacati di categoria è in particolare “inaccettabile la pretesa di Federalimentare di voler concludere un accordo basato esclusivamente sulla penalizzazione complessiva delle retribuzioni a partire dal blocco degli scatti di anzianità e dall’eliminazione dei premi di produzione congelati“.
“Dopo 14 incontri tecnici, iniziati nel mese di settembre – hanno ricordato Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil – era stata programmata una seduta plenaria a oltranza di due giorni ma, durante una di queste sessioni, nella notte dell’11 gennaio, una parte della delegazione trattante di Federalimentare si è resa irreperibile.
Questo comportamento ha ulteriormente esacerbato il clima della plenaria, alla quale hanno partecipato oltre 150 delegati provenienti da tutta Italia, che ha stigmatizzato l’atteggiamento della controparte che non vuole concedere nulla, malgrado il buon andamento del settore, testimoniato dai dati economici più recenti.
Pertanto, la delegazione trattante, unitamente alle rappresentanze nazionali di Fai, Flai e Uila, ha deciso di interrompere le trattative e di proclamare lo stato di agitazione del settore, con l’immediato blocco degli straordinari e di tutte le flessibilità e di programmare un fitto calendario di assemblee in tutti i luoghi di lavoro, un pacchetto di 4 ore di sciopero articolato a livello aziendale da effettuarsi entro il 22 gennaio e 8 ore di sciopero nazionale il 29 gennaio.
“Ci auguriamo di poter riprendere presto il dialogo con la controparte – ha dichiarato il segretario nazionale della Uila-Uil, Pietro Pellegrini – ma, per il momento, la parola passa ai lavoratori che, nei prossimi giorni, faranno sentire alle aziende la loro volontà di rinnovare il contratto di lavoro. Con grande senso di responsabilità, Fai-Flai-Uila, si sono presentate alla seduta plenaria, fissata a oltranza su due giorni proprio con la volontà e l’intenzione di giungere a una rapida e positiva conclusione del negoziato. Abbiamo però trovato davanti a noi una controparte che, al contrario, ha mostrato la volontà di prendere tempo e di rinviare continuamente il negoziato, ma soprattutto priva di una proposta complessiva e di soluzioni praticabili per entrare nel merito di una vera trattativa su temi quali: salario, orario di lavoro, flessibilità, Jobs Act. Siamo rimasti al tavolo del negoziato fino a tarda notte ,mentre buona parte della delegazione della controparte si è progressivamente defilata. E questo non è accettabile”.
“E’ poi insopportabile” ha aggiunto Pellegrini “l’atteggiamento assunto sulla questione salariale e sulla pretesa di poter concludere un rinnovo, praticamente a costo zero, dopo che la stessa Federalimentare non fa altro che diffondere dati positivi sull’andamento del settore: i successi di Expo 2015, la crescita annua del fatturato del 4% negli anni 2007-2013, l’incremento dell’84% dell’export negli ultimi 10 anni… Noi siamo sempre pronti a discutere e a trattare su tutto ma sulla base di proposte serie e coerenti con la realtà“.