Autore Redazione
giovedì
27 Giugno 2024
09:59
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Cronaca - Pavia

Acampada per la Palestina, UniPV apre al dialogo. Svelto convoca il tavolo

Acampada per la Palestina, UniPV apre al dialogo. Svelto convoca il tavolo

PAVIA – Si apre un nuovo capitolo per la acampada studentesca all’Università di Pavia Dopo quaranta giorni di presidio nei cortili e dieci giorni di occupazione del rettorato in Corso Strada Nuova, l’ateneo apre al confronto diretto. Il punto centrale dell’accordo prevede la creazione di un tavolo “paritetico” composto da docenti e studenti, con l’obiettivo di discutere le tematiche della protesta. Gli studenti chiedono una posizione chiara contro il genocidio a Gaza, la cessazione dei rapporti con enti legati a progetti militari con Israele, e spazi liberi per dibattiti sulla questione palestinese.

Il rettore Francesco Svelto propone un incontro del “Tavolo di lavoro” immediatamente dopo la rimozione del presidio, delle tende e di altro materiale dall’università. Gli studenti, guidati da Riccardo Portaro, ribattono in queste ore echiedendo la fissazione della riunione prima di qualsiasi rimozione. La proposta del rettore arriva dopo una riunione informale dei senatori accademici e prevede la partecipazione di quattro docenti scelti: Mayra Paolillo, Gianluca Introzzi, Rossella Nappi ed Eduardo Rossi, con quest’ultimo designato come coordinatore del Tavolo. Gianni Vaggi parteciperà come esperto della materia.

I Giovani per la Palestina nominano tre loro rappresentanti e un senatore dell’Udu, probabilmente Alessandro Miceli. Insistono su chiarimenti riguardo al ruolo del coordinatore e chiedono che le decisioni del Tavolo vengano votate nella seduta di luglio del Senato accademico. La proposta del rettore include anche la concessione di un’aula per le attività del Tavolo, con l’impegno di non utilizzare altri spazi universitari per assemblee che coinvolgano esterni.

Gli studenti sottolineano la loro condotta rispettosa durante l’occupazione, mantenendo puliti i cortili e garantendo l’ordine. La loro attenzione al rispetto delle strutture universitarie evidenzia la natura pacifica e costruttiva della protesta. L’accordo rappresenta un passo importante verso il dialogo e la collaborazione tra studenti e istituzioni, dimostrando che anche le proteste più accese possono trovare soluzioni condivise attraverso il confronto e il rispetto reciproco.

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