1 Luglio 2024
18:16
L’amarezza di Marica Barrera: “Fuori squadra con una telefonata. Conta il peso di chi può far valere rapporti di forza”
ALESSANDRIA – Il rimpasto di giunta se viene salutato con entusiasmo e ottimismo da chi l’ha costruito, non lascia ammutoliti quanti hanno speso tempo e lavoro per la città. Tra questi ultimi figura Marica Barrera, vice sindaco uscente, figura che ha sempre svolto con serietà il suo ruolo istituzionale. L’azzeramento della giunta non prevedeva, almeno inizialmente, il suo esilio fino a domenica pomeriggio quando il suo posto in giunta è evaporato. Una decisione che, spiega Marica Barrera, calpesta chi si è speso a lungo ma anche una parte rilevante dell’elettorato che ora non si vede più rappresentata. Ecco la sua nota:
“Ho appreso che, dopo che il Sindaco Abonante mi aveva chiesto la disponibilità a proseguire il lavoro di giunta, non sono stata riconfermata assessora. Avevo comunicato al Sindaco, che in quel momento mi aveva ringraziata per aver accettato, la mia, a lungo meditata, disponibilità a proseguire il percorso di impegno politico-amministrativo fino a oggi intrapreso. Sarei rimasta nell’esecutivo per rispetto della città e dell’azione che il Sindaco mi aveva chiesto di continuare. Ieri ho appreso di non far parte della nuova squadra da una sua telefonata.
In questi 2 anni ho lavorato con lena e passione a fianco del Sindaco e della Giunta, per contribuire allo sviluppo della nostra città, per affrontare con pragmatismo e slancio ideale le innumerevoli criticità e le emergenze quotidiane dell’amministrazione.
Ho creduto nell’alleanza delle forze progressiste e nel rapporto tra civismo, movimentismo e partiti. Ho, poi, apprezzato l’equilibrio che ha portato al cosiddetto campo largo, allorquando lo stesso Sindaco ha indicato il Consiglio Comunale come luogo dove la politica sa trovare equilibri e collaborazioni o alleanze. In questa prospettiva valutai positivamente il metodo trasparente con cui Abonante aveva esplicitato, ancor prima del voto al ballottaggio, la sua ferma volontà di non variare l’assetto dell’alleanza, affermando che mai avrebbe integrato nel ruolo esecutivo colui che aveva guidato la proposta di governo alternativa alla sua o un/a esponente che per quel progetto si era candidato/a.
La proposta di assecondare oggi le richieste del Consigliere Barosini per il ruolo più delicato e di fiducia ribalta la logica con cui ci siamo presentati ai cittadini e alle cittadine e, purtuttavia, ho immaginato che potesse essere giusto per la città anteporre gli interessi e i bisogni di continuità nell’azione amministrativa alle valutazioni personali e alle diffidenze verso questo nuovo progetto.
Ma all’esito delle modificazioni, la lista Abonante perde la carica di Vicesindaco e non ha più una piena rappresentanza, autenticamente civica, vista la nomina ad assessore, in quota lista, di chi ha un incarico di primo piano negli organi dirigenti del Partito Democratico.
Non ho mai avuto motivo di pensare che ci fosse un giudizio negativo sul mio operato e la richiesta che mi era stata rivolta di accettare il ruolo di assessore, con accordo sulle deleghe, ne è una conferma. Eppure, alla fine, i conti non tornavano e, nonostante sia stata la più votata della lista, sono stata esclusa.
Forse, talvolta, più delle competenze, della dedizione, dell’impegno assiduo e costante, conta il peso di chi può far valere rapporti di forza e percentuali e agitare lo spettro del voto contrario in consiglio. E le visioni rischiano di essere imbrigliate e depotenziate dalle convenienze.
In queste ore ho ricevuto innumerevoli messaggi di persone che mi stimano, più di quante potessi mai immaginare. Sono cose che, di fronte all’inaridirsi dei rapporti umani o di fronte al venir meno del rispetto, scaldano il cuore.
Continuerò a svolgere il mio ruolo politico e di impegno civico con la stessa passione e dedizione di sempre, e cercherò di trovare nuovi modi per contribuire al progresso della nostra comunità.
La lealtà nei confronti di Giorgio, ancor prima che nei confronti del Sindaco Giorgio Abonante, non può non essere declinata secondo quella coerenza che è stata la cifra della mia vita, quasi un imperativo categorico che ha informato di sé tutte le scelte che ho compiuto, siano state esse personali o politiche. Oltre 15 anni di conoscenza, condivisione di percorsi, politici e amministrativi, non si soppesano con leggerezza.
Ho meditato molto e molto ho sofferto prima di scrivere queste righe.
Ringrazio le colleghe e i colleghi di giunta, di maggioranza e di opposizione, i dirigenti e le dirigenti, i funzionari e le funzionarie, il personale tutto del Comune che hanno condiviso con me un serio lavoro , il Segretario Generale con il quale in pochi mesi abbiamo cercato di dare una nuova struttura all’Ente, le RSU dell’ente e le categorie. Ci tengo a salutare le autorità civili, militari e religiose, la Prefettura e la Questura, tutte le associazioni e i soggetti di rappresentanza collettiva, di categorie, sindacati e parti sociali.
Un grazie alla mia famiglia che sempre, in ogni scelta e in ogni difficoltà, mi è stata vicina e che rappresenta il valore vero della mia vita“.