2 Luglio 2024
08:56
Eolico in Valle Staffora: l’impatto ambientale al centro del dibattito, le comunità chiedono soluzioni
PROVINCIA DI PAVIA – Un acceso dibattito si innesca sulla realizzazione del progetto eolico “Monte Giarolo” nella suggestiva cornice della Valle Staffora. Da una parte, l’azienda 15Più Energia Srl propone l’installazione di venti torri eoliche sui crinali tra le valli Staffora, Curone e Borbera, promettendo energia pulita e rinnovabile. Dall’altra, un fronte compatto di cittadini, associazioni e comitati locali, riuniti sotto il nome di SentieriVivi4P, si oppone con forza al progetto, definendolo “invasivo” e “dannoso” per il territorio.
Al centro della polemica, non solo l’impatto paesaggistico e ambientale del progetto, ma anche il modello energetico che esso rappresenta. I contrari all’impianto eolico propugnano un’alternativa: le comunità energetiche rinnovabili (CER). Le CER si basano sull’autoproduzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili da parte di una comunità locale. Un modello che, secondo i suoi sostenitori, non solo tutela l’ambiente, ma permette anche alle comunità di diventare protagoniste del proprio futuro energetico, creando sviluppo e occupazione sul territorio.
Numeri e fatti alla base del dibattito
In Italia, il tema delle CER è in forte crescita. Secondo Legambiente, ad oggi si contano circa 50 esperienze attive, con un potenziale di sviluppo enorme: il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) prevede infatti la produzione di 80 GW di energia da rinnovabili entro il 2030, e le aree interne, come la Valle Staffora, possono giocare un ruolo chiave in questo processo. A livello nazionale, diverse regioni hanno già avviato programmi di sostegno alle CER, con incentivi e semplificazioni burocratiche. Un esempio è la Lombardia, che ha stanziato 10 milioni di euro per la realizzazione di 200 CER.
Il gruppo SentieriVivi4P, che rappresenta l’anima del movimento di opposizione al progetto eolico, ha organizzato un incontro pubblico per discutere le alternative alle grandi centrali eoliche. “Le comunità energetiche rappresentano una soluzione concreta e sostenibile per il futuro energetico della Valle Staffora”, ha affermato Beppe Ruffo, portavoce del gruppo. “Permettono di produrre energia pulita a livello locale, creando benefici economici e sociali per le comunità stesse”.
L’appello di SentieriVivi4P è stato accolto con favore da molti cittadini e amministratori locali. Diversi comuni della zona hanno espresso perplessità o addirittura netta contrarietà al progetto eolico, mentre la Provincia di Pavia ha chiesto una valutazione approfondita del suo impatto ambientale.
La vicenda del progetto eolico “Monte Giarolo” si inserisce in un dibattito più ampio sul futuro energetico del Paese. Da una parte, la spinta verso la decarbonizzazione e la necessità di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Dall’altra, la tutela del paesaggio e la valorizzazione delle aree interne. La scelta che verrà fatta per la Valle Staffora avrà un valore simbolico importante: sarà un modello per altre zone d’Italia che si trovano ad affrontare sfide simili? Prevarrà la logica del profitto a breve termine o si punterà su un modello di sviluppo sostenibile e partecipativo?
Le prossime settimane saranno cruciali per il futuro della Valle Staffora. Entro il 22 luglio, enti, cittadini e associazioni potranno presentare le loro osservazioni al progetto. L’ultima parola spetterà poi alla Conferenza dei Servizi Ministeriale. L’esito di questa battaglia non determinerà solo il destino di un progetto eolico, ma anche la direzione verso cui si vuole indirizzare il futuro energetico di un territorio e, più in generale, dell’Italia.