Autore Redazione
venerdì
12 Luglio 2024
05:56
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Alessandria Calcio - Calcio - Alessandria

L’ex Luese Cristo, oggi Città di Alessandria, punta al Moccagatta. Ferrante: “Non vogliamo inimicarci la piazza”

L’ex Luese Cristo, oggi Città di Alessandria, punta al Moccagatta. Ferrante: “Non vogliamo inimicarci la piazza”

ALESSANDRIA – La certezza è che una della squadre protagoniste del prossimo campionato di Eccellenza si chiamerà “Città di Alessandria”. Ora l’obiettivo della dirigenza torinese è giocare allo stadio Moccagatta e una prima richiesta di informazioni all’amministrazione comunale ci sarebbe già stata nei giorni scorsi. Su Radio Gold il dirigente, Marco Ferrante, ha raccontato le ambizioni dell’ex Luese Cristo Alessandria, la società presieduta dall’imprenditore Marco Palmiere che, questa estate, ha cambiato nome con l’obiettivo di radicarsi ancora di più sul nostro territorio, dopo che un anno fa acquisì il titolo del sodalizio nato nel rione alessandrino. Una notizia che, di certo, non ha suscitato entusiasmo tra i tifosi dell’Orso. 

Attaccante iconico del Torino di mister Camolese, Ferrante ha però voluto raccontare alla piazza mandrogna la bontà del progetto, al di là delle traversie dell’Alessandria Calcio. “Guardiamo a casa nostra e non è certo nostra intenzione approfittare delle disgrazie altrui. Anzi, speravo in un colpo di coda della dirigenza dei grigi che, però, non c’è stato. Non vogliamo certo inimicarci la piazza: per noi parlerà il campo. Io poi ad Alessandria sono molto legato: conosco alcuni tifosi e, da giocatore del Torino, ho disputato in città alcune amichevoli. Il Moccagatta? So cosa vuol dire giocarci. La tifoseria dei grigi vale la serie B. Posso dire che tra me e loro c’è empatia. Non ci nascondiamo: confidiamo di poter giocare al Moccagatta”. 

Ferrante ha fatto un esempio citando il caso di una grande città italiana con due grandi squadre, fino a qualche anno fa. “A Verona c’erano l’Hellas e il Chievo. La nostra idea era di creare comunque un altro sodalizio in città, a prescindere dalle vicende dell’Alessandria Calcio. Per noi, comunque, parlerà il campo. Manteniamo il profilo basso. A prescindere da quello che succederà sto allestendo una squadra con l’obiettivo di vincere subito e passare di categoria. Un anno fa vinsi l’Eccellenza con l’Albenga che tornò in serie D dopo tanto tempo. Vorrò fare altrettanto”. 

L’ex responsabile dell’area tecnica del Chieri ha poi fatto alcune anticipazioni sulla nuova squadra: “L’allenatore, a differenza di quello che si leggeva qualche settimana fa, non sarà Davide Lanzafame. Abbiamo tre o quattro nomi in lizza: decideremo a breve. La spina dorsale della squadra è praticamente fatta: si tratta di giocatori che hanno vinto la D e l’Eccellenza soprattutto al sud. Io prediligo calciatori di personalità. Aggiungo anche che ci saranno elementi stranieri, anche loro con la fame di vincere”.

Infine l’ex bomber granata ha parlato del presidente, Marco Palmiere: “La proprietà è solida. Ragioniamo col noi: se si perde il presidente mette sempre la faccia per primo, se si vince è merito di tutti. Sto parlando di una persona che ama il calcio e che vuole sempre vincere: un uomo di poche parole e di tanti fatti, che ha entusiasmo e voglia di fare le cose in grande”.

Ad oggi pare difficile pensare che le parole del dirigente possano far breccia nel cuore dei tifosi grigi, ancora alle prese con la cocente delusione della mancata iscrizione in D ancora da metabolizzare. Di sicuro un eventuale impegno di soggetti del territorio per far nascere un nuovo sodalizio, sulla falsariga della “Nuova Alessandria” di 21 anni fa, potrebbe incontrare molti più consensi.

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