Autore Redazione
giovedì
25 Luglio 2024
10:09
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Cronaca - Pavia

Pavia, sindaco Lissia blocca i taser: “Servono più agenti, non armi potenzialmente letali”

Pavia, sindaco Lissia blocca i taser: “Servono più agenti, non armi potenzialmente letali”

PAVIA – Il caldo estivo ha trasformato l’atmosfera di Palazzo Malaspina in una pentola a pressione. Il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica si è riunito ieri per affrontare una serie di questioni urgenti, tra cui la prevenzione degli incendi boschivi e la gestione del traffico estivo. Il Prefetto di Pavia, Francesca De Carlini, ha presieduto l’incontro circondata dai principali responsabili della sicurezza della provincia: il sindaco di Pavia Michele Lissia, il questore Nicola Falvella, i comandanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza Marco Iseglio e Ugo Poggi, e vari altri esponenti delle forze dell’ordine.

Tra gli argomenti trattati, spicca l’attenzione alla prevenzione e al contrasto delle aggregazioni negative e degli eccessi alcolici e di stupefacenti. Si è discusso dei recenti servizi straordinari di controllo effettuati a Pavia e a Mortara, che hanno portato al controllo di circa 300 persone e tre esercizi commerciali. Il Comitato, infine, ha pianificato il Piano esodo estivo 2024, per gestire l’aumento del traffico veicolare verso le località turistiche.

Tuttavia, è la posizione del sindaco di Pavia, Michele Lissia, sul taser a catturare l’attenzione. Solo pochi mesi fa, Pavia era diventata il primo capoluogo lombardo a introdurre la pistola elettrica per la polizia locale, una decisione presa dalla precedente giunta di centrodestra. L’attuale amministrazione ha tuttavia sospeso la sperimentazione dei taser in città, suscitando non poche polemiche.

Il sindaco Lissia, uomo dalle idee chiare e dalla visione progressista, aveva ribadito più volte che la sicurezza si costruisce con la prevenzione e il presidio del territorio, non con armi potenzialmente letali. “Assumeremo nuovi agenti per mettere in strada almeno tre pattuglie in più“, dichiara,è l’impegno che io e la giunta abbiamo preso. Quando rivedremo la pianta organica del Comune, ci sarà spazio per nuovi concorsi”.

Lissia spiega che il taser non è uno strumento prioritario, soprattutto perché non si conoscono ancora appieno gli effetti delle scariche elettriche sull’incolumità delle persone. Ci sono stati casi in cui il taser ha prodotto effetti molto gravi”. I dati lo confermano: vari studi internazionali avevano già messo in luce rischi significativi associati all’uso del taser. Uno studio del 2019, “Benefits, Risks, and Myths of TASER® Handheld Electrical Weapons”, rileva che sebbene le pistole elettriche riducano le lesioni ai soggetti rispetto a manganelli e spray al pepe, sono avvenuti comunque incidenti gravi: 18 decessi da cadute, 20 casi di cecità unilaterale da penetrazione degli aghi negli occhi e altri incidenti minori. 

“Il disagio sociale si sconfigge con la prevenzione e con il presidio del territorio”, ripete Lissia, credendo fermamente che una città sicura si costruisca con il lavoro quotidiano degli agenti e non con armi potenzialmente pericolose.

Mentre le tensioni salgono tra la Prefettura e il Mezzabarba, il sindacato Uil Fpl e la Cisl spingono per la reintroduzione della pistola deterrente, sostenendo la sua centralità la sicurezza degli agenti e dei cittadini. “Siamo pronti allo sciopero” minacciava qualche giorno fa Giovanni Latiano della Uil-Fpl, dopo l’incontro con l’assessore alla Polizia locale Rodolfo Faldini. “Con il Comune non si è trovato un punto di caduta”, affermava invece Domenico Mogavino della Cisl-Fp. Il sindacato Fp Cgil si dichiarava al contrario favorevole allo stop, sostenendo che il taser, finora, non era mai stato utilizzato.

Le reazioni alla sospensione del taser non tardano ad arrivare. L’opposizione in consiglio comunale critica la scelta, definendola ideologica. Maria Eugenia Marchetti, vice-capogruppo della Lega, sostiene che la decisione sia stata presa per contrastare l’amministrazione precedente. Alessandro Cantoni, candidato sindaco sconfitto, e Nicola Niutta, capogruppo FdI, criticano la scelta, definendola un palliativo per mascherare una posizione ideologica. Anche Antonio Bobbio Pallavicini, ex vicesindaco e consigliere FI, esprime il suo disappunto, accusando la giunta di delegittimare i vigili. Decisione, per Pavia, che inevitabilmente si inserisce in un contesto più ampio di dibattito.

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