25 Luglio 2024
17:01
Allevamenti intensivi sotto la lente d’ingrandimento: nuove regole per le emissioni
PROVINCIA DI PAVIA – Emissioni in aumento, controlli stringenti e nuove regole all’orizzonte: i dati raccontano un futuro incerto per gli allevamenti intensivi lombardi. Da agosto 2024, infatti, anche gli allevamenti di pollame e suini di grandi dimensioni dovranno fare i conti con norme più severe per il controllo delle emissioni, già applicate alle grandi industrie.
Secondo i dati dell’Istituto Superiore per la Protezione dell’Ambiente (ISPRA), in Lombardia gli allevamenti intensivi sono responsabili di oltre il 50% delle emissioni di ammoniaca, un gas inquinante che contribuisce alla formazione di polveri sottili e alla eutrofizzazione delle acque. La nuova normativa europea, recepita in Italia con il Dlgs 152/2006, impone agli allevamenti intensivi di suini con più di 350 capi e a quelli avicoli con più di 280 polli o 300 galline ovaiole di ottenere l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Il titolo abilita all’esercizio dell’attività solo dopo aver ottenuto il rispetto di specifiche prescrizioni relative alle emissioni, sia in fase di costruzione che di gestione dell’impianto.
Le prescrizioni si basano sulle migliori tecniche disponibili (BAT), individuate a livello europeo e relative alla singola attività. Per gli allevamenti di animali, le BAT dovranno tenere conto di una serie di fattori, tra cui la natura, le dimensioni, la densità e la complessità degli allevamenti, nonché i loro impatti ambientali.
Al momento, la normativa esclude gli allevamenti estensivi o biologici, e quelli all’aperto per un periodo significativo dell’anno. Tuttavia, la Commissione Europea terrà sotto osservazione gli allevamenti intensivi di bovini e valuterà l’estensione delle normative anche a questo settore entro il 2026.
Un impatto positivo sull’ambiente?
L’inasprimento delle normative sulle emissioni rappresenta un passo importante per la tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini. I dati dimostrano che gli allevamenti intensivi possono avere un impatto significativo sulla qualità dell’aria, con emissioni di gas serra, ammoniaca e odori sgradevoli. Gli allevatori pavesi dovranno, dunque, affrontare nuove sfide per adeguarsi alle normative più stringenti. Investimenti in tecnologie innovative, adozione di pratiche più sostenibili e un dialogo costruttivo con le istituzioni saranno necessari per trovare soluzioni che coniughino la produzione alimentare con la tutela dell’ambiente.
Anche i cittadini possono fare la propria parte per contribuire a un futuro più verde e a un’aria più pulita. Preferire prodotti locali da allevamenti sostenibili, ridurre il consumo di carne e orientarsi verso alternative vegetali sono piccoli gesti che, se fatti da tanti, possono fare la differenza. I dati raccontano la necessità di un cambiamento, ma anche la possibilità di un futuro più sostenibile. Con impegno da parte di tutti gli attori coinvolti, l’aria di Pavia potrà tornare a essere un bene prezioso da respirare a pieni polmoni.