26 Luglio 2024
10:25
Ex Ilva: raggiunto l’accordo sulla cassa integrazione. A Novi interesserà 175 lavoratori
ROMA – Dopo oltre 14 ore di trattativa al Ministero del Lavoro, nella notte è stato raggiunto l’accordo sulla cassa integrazione per i lavoratori ex Ilva. Come riporta AdnKronos, la cassa integrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia interesserà 4050 lavoratori, 3500 a Taranto e 450 sugli altri siti, tra cui 175 a Novi Ligure. Le rappresentanze dei lavoratori portano a casa una riduzione del numero di addetti da collocare in cassa integrazione e maggiori garanzie salariali e occupazionali. Il periodo di validità della cigs è di 12 mesi, a partire da marzo 2024, ma sarà rinnovabile per altri 12 mesi dopo un nuovo esame congiunto tra azienda e sindacati. Gli ammortizzatori sociali accompagneranno la fase di ripartenza, che culminerà nella piena operatività di tre altoforni nello stabilimento di Taranto, entro marzo 2026.
Tutte le organizzazioni sindacali presenti al Tavolo hanno sottoscritto l’accordo che prevede “importanti novità e agevolazioni – sottolinea su AdnKronos la Fim Cisl – ai lavoratori coinvolti dalla Cigs: riconoscimento di integrazione salariale pari al 70% della retribuzione, oltre ai relativi ratei di tredicesima e premio di produzione. Previsto un welfare aziendale fino al 3% dello stipendio lordo proporzionale al raggiungimento dei 3 milioni di tonnellate della produzione”. Verranno riconosciute integrazioni retributive retroattivi a marzo 2024.
“Esprimiamo un apprezzamento per tutta la delegazione che – dichiara il segretario nazionale della Fim Cisl, Valerio D’Aló – con una lunga trattativa riporta Acciaierie d’Italia ex Ilva in una dimensione normale di relazioni industriali. Questo accordo darà sollievo alle famiglie di tutti quei lavoratori coinvolti dalla Cassa Integrazione e accompagnerà il piano di rilancio aziendale. Attendiamo ora di conoscere gli estremi del bando con cui, Adi oggi in Amministrazione straordinaria si appresterà a diventare una nuova società”.
“Nell’accordo – ha spiegato Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil – prevediamo che, con il percorso di ripartenza, siano garantiti tutta l’occupazione e la continuità salariale con un’integrazione dignitosa per le persone che per vivere devono lavorare. Nell’accordo, quindi, c’è un piano di ripartenza che i commissari straordinari dovranno mettere in pratica, c’è la tutela occupazionale perché non sono previsti esuberi e soprattutto alla fine di questo percorso ci sarà la possibilità per tutti di rientrare al lavoro. Con questo accordo vogliamo riconsegnare dignità e speranza ai lavoratori. È un risultato importante, ora ognuno faccia la sua parte nell’applicazione dell’accordo in tutte le sue parti”.