Autore Redazione
venerdì
2 Agosto 2024
06:06
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Cronaca - Alessandria

Rifiuti respinti da Amag Ambiente, la Uil contro l’azienda: “Il personale non ha colpe”

Rifiuti respinti da Amag Ambiente, la Uil contro l’azienda: “Il personale non ha colpe”

ALESSANDRIA – Il caso della cittadina che si è vista respingere per tre volte i rifiuti portati ad Amag Ambiente per l’assenza di spazio, con le conseguenti scuse del Presidente Paolo Borbon, sta diventando più complicato. Il dirigente infatti ha sostenuto che i dipendenti abbiano da tempo disposizioni di ricevere comunque il materiale portato dai cittadini, ma ora questa tesi è stata contestata dalla Uil Trasporti. 

L’utenza ha sicuramente ragione nel segnalare il disagio in merito a una problematica che deve trovare, nell’interesse di tutti, una soluzione ma – aggiunge il sindacato – bisogna rettificare quanto è stato dichiarato dal Presidente di Amag Ambiente, Paolo Borbon. Lui afferma che le direttive impartite sono quelle di accogliere sempre i rifiuti proprio per evitarne l’abbandono indiscriminato ma in verità – puntualizza Alessandro Porta, Segretario Generale Uiltrasporti Alessandrianon c’è niente di più falso“. “Ricordiamo che i dipendenti hanno invece disposizioni, da parte dell’Azienda Amag Ambiente, di ritirare il materiale solo fino al riempimento ed allo stoccaggio corretto dei contenitori, disposizioni figlie delle normative, riportate oltretutto sul sito dell’Azienda ed a conoscenza dell’utenza, che regolamentano lo stoccaggio del rifiuto. L’Azienda, e nella fattispecie il Presidente, deve quindi smettere di scaricare le responsabilità sul personale il quale non fa altro che applicare e rispettare gli ordini che vengono impartiti, nello specifico di accettare solo il materiale che entra nei contenitori fino ad esaurimento degli stessi”.

Secondo il sindacato gli addetti dei centri di raccolta quotidianamente compilano un report che inoltrano all’Azienda, informandola puntualmente sulla capienza ancora disponibile dei contenitori. Quindi, quando l’operatore non accetta i rifiuti, lo fa solo nel rispetto delle disposizioni impartite e nell’impossibilità di vedersi sostituire i contenitori di stoccaggio, a causa di problemi che esulano dalle sue responsabilità, ma che sono di competenza dell’Azienda. Il comportamento dell’operatore non può e non deve essere visto dall’utenza come un atto di negligenza o lassismo, ma solo come il risultato di un’incapacità di organizzare al meglio la filiera.

Allo stesso modo non si possono fare ricadere responsabilità sulle figure professionali preposte al controllo in quanto le stesse possono svolgere appieno il loro compito solo quando vengono messe nelle condizioni di poterlo fare, è impensabile che loro possano intervenire quando non ci sono le capacità organizzative ed economiche per ottemperare alle norme vigenti“. Il tema però è che i cittadini ora devono avere risposte chiare su come smaltire correttamente rifiuti che non possono essere gettati nei cassonetti proprio per evitare l’indecente degrado che continuamente viene descritto con foto e proteste in molte vie alessandrine.

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