Autore Redazione
giovedì
22 Agosto 2024
11:43
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Cronaca - Alessandria

Vendemmia 2024: sarà un’ottima annata

Vendemmia 2024: sarà un’ottima annata

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Quella del 2024 dovrebbe essere un’ottima annata. La vendemmia in provincia di Alessandria, spiega Confagricoltura, sembra lanciatissima dopo due anni di siccità.

Le abbondanti piogge primaverili ed estive hanno ridato vigore ai vigneti, soprattutto quelli giovani e nelle posizioni più vocate di collina. Il caldo di fine luglio e agosto ha poi consentito una corretta maturazione delle uve che, in generale, presentano acidi pieni.
Salvo improvvisi cambi climatici la stagione della vendemmia inizierà verso la fine del mese di agosto con Pinot Nero e Chardonnay per la produzione di Alta Langa, per proseguire con gli aromatici Moscato e Brachetto, seguiti dai bianchi per vini fermi e Dolcetto. Come di consueto, la raccolta si concluderà con Timorasso e i neri.

L’unica nota negativa arriva dal fatto che proprio le piogge hanno, in alcuni casi, reso inefficaci i trattamenti antifungini. In modo particolare, per le coltivazioni a regime biologico, si è notato un aumento di casi di Peronospora e altre malattie che potrebbero portare ad una minore resa. Quesot il quadro zona per zona:

La vendemmia Acquese

Il 2024 sarà ricordata come un’annata di non facile gestione a causa delle numerose piogge. Si sta monitorando il grado di maturazione e controllando gli aromi per stabilire i tempi della raccolta.

La vendemmia Novese

Le vigne che presentano, ad oggi, un buono stato vegetativo grazie alle piogge tardo primaverile ed estive. Le temperature elevate di inizio agosto stanno portato le uve ad un ottimale grado di maturazione.

La vendemmia Casalese

La zona del Casalese, in particolare, è stata colpita da eventi più estremi (vento e grandine) ma senza tuttavia compromettere la maggior parte della produzione che si presenta di buona qualità e, dal punto di vista quantitativo, in linea con quella degli anni scorsi.

La vendemmia Tortonese

Le uve si presentano di ottima qualità con rese discrete. Si è riscontrato in alcuni casi un aumento della presenza di Peronospora, soprattutto nelle aziende biologiche che risultano quelle maggiormente colpite, mentre per le aziende convenzionali che hanno adottato i prodotti sistemici non si segnalano gravi criticità.

Ampliando lo sguardo al mercato globale, gli operatori definiscono il mercato ‘freddo’, con costi di produzione in aumento che vanno ulteriormente a incidere sul prezzo finale e conseguenti ripercussioni sulle vendite. Nel panorama internazionale Stati Uniti, Regno Unito e Germania (i mercati di riferimento) chiudono il primo semestre con un calo del 4,3%, sebbene l’Italia tenga abbastanza, trainata dai vini frizzanti entra level.

La crisi del settore è più strutturale che congiunturale – rimarca il direttore di Confagricoltura Alessandria Cristina Bagnasco. In vista delle scadenze internazionali, le FNP di Confagricoltura hanno avanzato alcune proposte. Si auspica ad esempio una PAC più attenta al comparto e che possa favorire la stabilizzazione del mercato con azioni volte alla riduzione dell’offerta e concentrate su un migliore posizionamento sui mercati di sbocco. Proprio perché si tratta di una crisi strutturale, occorrono scelte di grande respiro e che sappiano guardare al medio e lungo periodo”.

Foto di Vindemia Winery su Unsplash

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