Autore Redazione
giovedì
22 Agosto 2024
14:38
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Cronaca - Provincia di Pavia

Rese in calo, qualità al top: l’Oltrepò Pavese affronta la vendemmia 2024

Rese in calo, qualità al top: l’Oltrepò Pavese affronta la vendemmia 2024

PROVINCIA DI PAVIA – La vendemmia 2024 in Oltrepò Pavese ha preso il via, segnando un momento cruciale per uno dei territori più importanti d’Italia nella produzione vinicola, specialmente per quanto riguarda il Pinot Nero, vitigno che rappresenta l’eccellenza della zona. Quest’anno, nonostante le avversità climatiche che hanno colpito la regione, si prospetta una vendemmia di grande qualità, pur con una riduzione significativa della quantità raccolta.

Le condizioni climatiche della primavera e dell’inizio dell’estate, caratterizzate da abbondanti piogge, hanno avuto un impatto notevole sulle rese, con una diminuzione del 30%. Questo calo produttivo è significativo, soprattutto se si considera l’importanza vitale che l’area ricopre nel panorama vinicolo italiano. Con i suoi circa 12.500 ettari di vigneti, Oltrepò Pavese è una delle aree viticole più vaste e rinomate del paese, e ogni variazione nei rendimenti si riflette in modo marcato sia a livello locale che nazionale.

In termini di produzione, il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, che conta 155 soci, ha visto nel 2023 la creazione di circa 25 milioni di bottiglie, cifra che testimonia la portata e l’importanza di questa regione nel contesto vitivinicolo italiano. Questa produzione, distribuita su 42 comuni della fascia collinare e pedecollinare della provincia pavese, rappresenta circa il 60% della produzione vinicola lombarda, sottolineando ulteriormente la rilevanza dell’Oltrepò Pavese non solo a livello regionale, ma anche nazionale.

Il Pinot Nero, fiore all’occhiello dell’Oltrepò, si conferma protagonista anche in questa annata. Con i suoi quasi 3.000 ettari dedicati, l’Oltrepò Pavese è la terza regione al mondo per estensione vitata di questo vitigno. Questo dato colloca l’area in una posizione di assoluta preminenza nel panorama enologico internazionale. Quest’anno, nonostante le difficoltà incontrate, il Pinot Nero destinato alla produzione di spumanti metodo classico mostra già caratteristiche straordinarie, prospettando un’annata che potrebbe rivelarsi memorabile. Le uve raccolte stanno delineando profili aromatici e strutturali di altissimo livello, promettendo spumanti di eccellenza che potrebbero consolidare ulteriormente la reputazione dell’Oltrepò Pavese come terra di grandi bollicine.

Questi numeri, però, non possono essere letti senza considerare le sfide che il settore sta affrontando. La diminuzione delle rese, seppur compensata dalla qualità delle uve, impone una riflessione sulla sostenibilità economica dei produttori. La gestione dei costi, infatti, diventa cruciale in un’annata in cui la quantità non potrà compensare completamente le spese sostenute. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese ha già iniziato un dialogo con la Regione Lombardia per trovare strumenti di sostegno che possano alleviare le difficoltà economiche delle aziende più colpite. Un’azione che si si rende necessaria per garantire che il settore possa affrontare le sfide future con maggiore solidità, preservando la competitività e la sostenibilità dell’intera filiera.

Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, fondato nel 1971, continua a svolgere un ruolo fondamentale nella promozione e nella tutela dei vini di qualità prodotti in questa regione. L’area, incastonata tra Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna, non è solo un punto di riferimento per la produzione di Pinot Nero, ma ospita anche altre sette denominazioni, tra cui Oltrepò Pavese per i vini fermi, Bonarda, Casteggio, Buttafuoco, Sangue di Giuda, Pinot Nero e Pinot Grigio. Queste denominazioni testimoniano la ricchezza e la diversità enologica di un territorio che, anno dopo anno, continua a stupire per la sua capacità di produrre vini di altissimo livello.

La vendemmia 2024, quindi, si presenta come un momento di riflessione e di opportunità. I numeri raccontano una storia di sfide superate grazie alla qualità del lavoro svolto in vigna e in cantina. Ma per continuare a crescere e a prosperare, sarà necessario rafforzare ulteriormente la filiera, puntando su innovazione, efficienza e, soprattutto, sulla capacità di fare sistema. Solo così l’Oltrepò Pavese potrà confermarsi, anche in futuro, come una delle eccellenze del panorama vinicolo internazionale.

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