Autore Redazione
venerdì
23 Agosto 2024
08:20
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Cronaca - Pavia

Malamovida a Pavia: residenti esasperati, incontro urgente con Vescovo e Prefetto

Malamovida a Pavia: residenti esasperati, incontro urgente con Vescovo e Prefetto
PAVIA – Nelle vie del centro storico di Pavia, il caldo estivo porta con sé una serie di episodi che ricordano più le tragedie shakespeariane che non le tranquille serate di provincia. Qui, la cosiddetta “malamovida” non è solo un termine per descrivere la vivacità notturna, ma un sinonimo di disordini, risse e una crescente sensazione di insicurezza che turba profondamente i residenti. Il Comitato contro la malamovida e il degrado ha chiesto un incontro urgente con il vescovo Corrado Sanguineti, il rettore Francesco Svelto e il Prefetto Francesca De Carlini. Gli abitanti del centro sentono ormai il bisogno di un intervento deciso e autorevole per affrontare una situazione che sembra sfuggire di mano.

La situazione appare come una vera e propria “tempesta”, con i giovani che, come attori di un dramma senza fine, affollano le piazze e le vie principali, lasciando dietro di sé una scia di trambusto. Non si tratta più solo di chiacchiere rumorose o di qualche schiamazzo isolato; ora le serate di Pavia sono segnate da risse violente e atti vandalici che preoccupano profondamente chi vive nel centro storico. Piazza della Vittoria, ad esempio, è diventata lo scenario di uno degli ultimi episodi di violenza, con due giovani che, dopo uno sguardo mal interpretato, sono passati dagli insulti ai pugni e ai calci sotto gli occhi attoniti dei passanti e degli avventori dei bar. Non solo una notte di ordinaria follia, ma un segnale chiaro di un problema ben più radicato.

I residenti, stanchi di vivere in un teatro dell’assurdo, chiedono misure drastiche. Il Comitato insiste sulla necessità di soluzioni concrete, come una maggiore presenza delle forze dell’ordine per garantire che le strade del centro tornino ad essere sicure. Non si tratta solo di tutelare il diritto al riposo dei cittadini, ma anche di salvaguardare la salute dei giovani che, lasciati a se stessi, trovano nel bere e nelle risse una pericolosa via di fuga. La richiesta di sicurezza diventa così una richiesta di normalità, di un ritorno a una Pavia che non sia più il palcoscenico di una tragedia moderna.

Il Comune, da parte sua, ha iniziato a muoversi. Sono stati introdotti gli steward, operatori qualificati che nelle serate di mercoledì, venerdì e sabato avranno il compito di vigilare contro la malamovida. Tuttavia, la sensazione è che queste misure, sebbene utili, siano solo un palliativo temporaneo. L’assessore alla polizia locale, Rodolfo Faldini, ha già anticipato che il servizio potrebbe concludersi dopo Halloween, segno che la questione è tutt’altro che risolta. D’altro canto, la proposta del vice presidente del Consiglio comunale Matteo Chiù di istituire i “volontari per la sicurezza” ha acceso un dibattito sulla sostenibilità economica e l’efficacia di queste misure. Con i furti in abitazione che posizionano Pavia ai vertici nazionali e una criminalità in continua crescita, la necessità di azioni decise diventa sempre più pressante.

Le scene immortalate e condivise sui social dal canale “Pavia bella da Dio” raccontano una città che sembra aver perso la sua serenità. I video delle risse, che diventano virali in poche ore, sono il simbolo di un disagio profondo, di una tensione che monta ogni weekend. Non è un caso che, dopo l’ultima rissa tra Strada Nuova e Corso Cavour, conclusasi con una coltellata che per poco non ha trasformato una notte di ordinaria follia in un dramma irreparabile, la città intera si sia interrogata su cosa sia andato storto.

Le notti di Pavia, che un tempo erano semplicemente animate, si sono trasformate in un calvario per chi ci vive. Come in una scena di un’opera teatrale, ognuno sembra recitare una parte: i giovani, gli “attori” della malamovida, danno vita a performance che sfuggono a ogni controllo, mentre i residenti, spettatori non paganti, subiscono le conseguenze di un copione scritto male. E sullo sfondo, l’amministrazione comunale, che cerca di orchestrare una risposta.

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