Autore Redazione
domenica
1 Settembre 2024
05:45
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Cronaca - Piemonte

Peste suina, cinque focolai in Piemonte: “Strategia da rivedere, Governo al lavoro per gli indennizzi”

Peste suina, cinque focolai in Piemonte: “Strategia da rivedere, Governo al lavoro per gli indennizzi”

PIEMONTE – “C’è grande attenzione e lavoro da parte della struttura commissariale, del ministero della Salute, del ministero dell’Agricoltura e di tutti i protagonisti dell’emergenza che si sta gestendo“. Intervistato dall’Adnkronos, il commissario straordinario per la Peste Suina Africana Giovanni Filippini ha fatto il punto della situazione: “al momento ci sono 24 focolai in atto negli allevamenti domestici di suini. In primis in Lombardia con 18 focolai, poi in Piemonte con 5 e uno in Emilia Romagna”. 

Insediato a metà agosto, venerdì il commissario ha emesso una ordinanza che sta cercando di riprendere le fila di questa emergenza che ha necessità sia di rivedere la strategia alla luce di quanto sta accadendo e anche di rivedere l’organizzazione che ruota intorno alla strategia di cercare di fermare assolutamente la circolazione del virus che in questo momento interessa gli allevamenti di suini domestici. Quindi la nostra ordinanza, che ho emanato proprio ieri, serve a mettere in piedi tutta una serie di misure e di provvedimenti atti a ridurre la possibilità che il virus vada a interessare altri allevamenti”.

L’ordinanza riguarda tutte le zone di restrizione I, II, III in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna e in primis richiede un grande sacrificio agli allevatori che sono oggi all’interno di queste zone di restrizioni. Siamo tutti consapevoli che questo sacrificio è necessario per poter ridurre la circolazione di questa ondata epidemica molto importante nella speranza che questo virus non vada a colpire altri territori in questo momento indenni”.

Quanto ai sacrifici richiesti agli allevatori il commissario precisa: “Noi abbiamo bloccato tutte le movimentazioni in entrate e in uscita dagli allevamenti e quindi praticamente gli allevatori, al di là della possibilità in deroga di portare gli animali al macello, si vedono tutto bloccato. Quindi in questo momento gli allevatori si trovano in una situazione in cui chiaramente non possono movimentare gli animali. Abbiamo bloccato anche tutte le movimentazioni di personale e mezzi che in questo momento non sono fondamentali all’attività routinaria degli allevamenti. Ovviamente i mezzi che devono portare da mangiare agli animali possono muoversi ma con tutte le dovute cautele in termini di biosicurezza, disinfezioni e massima attenzione perché abbiamo a che fare con un virus molto cattivo non in termini di mortalità, ma soprattutto di capacità di diffondersi nell’ambiente”.

“Stiamo portando avanti anche la strategia che riguarda la gestione della Peste Suina africana nel cinghiale” ha concluso Giovanni Filippini “perché questo virus interessa sia il suino domestico, ma anche il cinghiale che è il vero serbatoio del virus a livello ambientale, chiaramente è lui che lo trasporta nei vari territori. Quindi massima attenzione a questi focolai, ma non ci dobbiamo distrarre da quello che è l’aspetto, ambiente-cinghiale. Il Governo sta prendendo in seria considerazione il dramma e la situazione di grande difficoltà degli allevatori di suini e quindi i vari ministeri competenti, dell’Agricoltura, della Salute con le Regioni, stanno facendo una grande operazione per andare a verificare quali sono gli indennizzi in termini di risarcimenti dei danni diretti e indiretti che gli allevatori stanno subendo. Quindi è in essere una grande riflessione su questo tema e credo che non ci saranno problemi”.

Foto di PublicDomainImages da Pixabay

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