Autore Redazione
giovedì
3 Ottobre 2024
12:24
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Sport - Provincia di Pavia

Mercoledì sportivo delle pavesi: Voghe torna a vincere, Vigevano spazza via Pesaro

Mercoledì sportivo delle pavesi: Voghe torna a vincere, Vigevano spazza via Pesaro

PROVINCIA DI PAVIA – Il mercoledì sportivo pavese si apre con un sospiro di sollievo per la Vogherese, che finalmente allontana i fantasmi delle quattro sconfitte consecutive. Un successo che, sulla carta, potrebbe apparire come una boccata d’aria fresca, ma che lascia ugualmente in bocca un retrogusto amaro.

Il risicato 1-0 contro il modesto Fossano non può, e non deve, essere letto come un trionfo. Certo, l’eurogol di Gallo dai venti metri è un lampo di classe, ma ci si può davvero accontentare di una singola fiammata in una partita dove il dominio doveva essere schiacciante? La Voghe non chiude il primo tempo come avrebbe dovuto, e nella ripresa soffre terribilmente la reazione di una squadra che, rigore sbagliato a parte, riesce a mettere in difficoltà i rossoneri ben oltre quanto giustificabile.

Mister Cavaliere lo ha detto chiaramente: “Nei secondi 45′ è subentrata la paura”. Paura di vincere? Paura di sé stessi? Una squadra che ha ambizioni non può permettersi questi cali di tensione, non contro un Fossano che, ridotto in dieci uomini, ha comunque trovato la forza di circondare l’area rossonera come se il pareggio fosse a portata di mano. Non è forse qui che emergono le fragilità strutturali di una squadra che, invece di gestire la partita, si fa dominare dalla propria insicurezza?

La scelta del doppio attaccante di peso, con Longo affiancato a Gallo, sembra aver dato qualche frutto. Ma basta questo a giustificare l’apatia del secondo tempo? Cavaliere stesso riconosce che, nonostante la buona prestazione difensiva e il merito del suo collaboratore Bellasera nell’introdurre un accorgimento sui calci d’angolo, questa squadra ha sofferto troppo, e ingiustificatamente. Longo ha portato fisicità e personalità, sì, ma l’ombra della crisi non è ancora del tutto dissipata. Questa vittoria deve essere vista per quello che è: un passo, piccolo, troppo piccolo, verso una stabilità che ancora manca.

Non è tutto. La Voghe, col morale sollevato ma con i nervi ancora tesi, si prepara ora ad affrontare il Vado. Una “big,” come direbbero in molti. Sarà la partita della verità? Sarà la prova definitiva che la squadra è finalmente pronta per lasciarsi alle spalle il peggior avvio di stagione possibile? Oppure, come spesso accade in questi casi, la vittoria di Fossano sarà solo un effimero sollievo, presto cancellato dal ritorno delle vecchie paure? Cavaliere jr lo sa: il margine di errore si è fatto sottilissimo.

Ma se la Vogherese può perlomeno contare su una vittoria che, seppur stentata, è arrivata, l’Oltrepò continua a navigare in acque più tumultuose. Il primo punto stagionale, strappato al 90′ contro il Città di Varese, ha un sapore agrodolce. Da un lato, c’è la gioia di aver finalmente interrotto una striscia di sconfitte. Dall’altro, il rammarico di non aver portato a casa i tre punti in una partita dove, per lunghi tratti, i bronesi hanno dimostrato di essere all’altezza degli avversari. Non bastano però le occasioni create, il coraggio mostrato, e il bel gol di Spatari allo scadere. La domanda che aleggia nell’aria è semplice: quanto tempo ci vorrà prima che questa squadra riesca a trovare la continuità necessaria per competere davvero?

Mister Parolini continua a mischiare le carte, cercando soluzioni. Il passaggio dal 3-5-2 al 4-3-1-2, l’esordio del nuovo difensore Manuel Costante, sono tentativi di dare una nuova identità a un’Oltrepò che sembra perennemente in cerca di sé stessa. La reazione allo svantaggio iniziale è stata positiva, ma la capacità di mantenere la concentrazione per 90 minuti sembra ancora lontana. E così, anche contro il Varese, la squadra ha mostrato buoni sprazzi di gioco, solo per poi crollare nuovamente sotto i colpi di Mikhaylovskiy e Gubellini. Il pareggio, arrivato in extremis, è più una pezza su una prestazione che lascia molti dubbi, piuttosto che un segnale di vera ripresa.

E poi c’è il basket. La Elachem Vigevano è uscita trionfante da Pesaro. Una prestazione che, per una volta, non lascia spazio a interpretazioni. Una vittoria netta, costruita dalla difesa e dal dominio a rimbalzo, con un Myles Mack finalmente all’altezza delle aspettative. Ma quante volte si è detto lo stesso di un giocatore che poi non è riuscito a confermarsi? La gestione impeccabile di coach Pansa ha fatto la differenza, ma il dubbio, sottile e persistente, è un altro: sarà davvero possibile mantenere questo livello di gioco per tutta la stagione? O si tratterà di un’illusione, un singolo episodio di eccellenza in una stagione che potrebbe riservare sorprese non sempre positive?

L’euforia per la vittoria contro Pesaro non deve distogliere dall’obiettivo principale. Domenica arriva Livorno, e vanificare un’impresa come questa sarebbe imperdonabile. Vigevano ha dimostrato di poter giocare ad alti livelli, ma la vera sfida è sempre quella: confermarsi. Perché non basta una partita ben giocata per assicurarsi un posto tra le grandi. Ci vuole continuità, e questa Vigevano, per quanto scintillante nelle sue migliori versioni, deve ancora dimostrare di possederla.

In fondo, è sempre così: la vittoria esalta, ma i dubbi restano.

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