Autore Redazione
lunedì
7 Ottobre 2024
10:33
Condividi
Sport - Pavia

Domenica sportiva pavese: Pavia e Vigevano naufragano, Vogherese si rialza (per Guarnone)

Domenica sportiva pavese: Pavia e Vigevano naufragano, Vogherese si rialza (per Guarnone)

PROVINCIA DI PAVIA – L’ultima domenica pavese di sport ha regalato emozioni e performance di alto livello, con la Riso Scotti Pavia che ha saputo farsi valere nel campionato di Serie B2 e il Pavia Calcio impegnato in una sfida cruciale per la corsa alla promozione.

Pavia, sconfitta e dubbi: la squadra non reagisce e crolla a Caronno

Pavia che, però, incassa la prima sconfitta stagionale. E lo fa nel modo peggiore: senza mai dare l’impressione di voler ribaltare il risultato o quantomeno lottare. La trasferta di Caronno si chiude con un 2-0 che non ammette repliche, un risultato giusto per quello che si è visto sul campo. Eppure, questo Pavia era stato costruito per ben altro. Dove sono finite le ambizioni di una squadra che, solo pochi mesi fa, veniva presentata come una delle candidate alla promozione? I tifosi che hanno seguito la squadra in trasferta si sono trovati di fronte una squadra incapace di reagire, di creare gioco, di lottare su ogni pallone. Che tipo di segnale manda una prestazione del genere, soprattutto a chi credeva in un progetto ambizioso?

Mister Stefano Bellinzaghi ha ammesso ai microfoni: “Abbiamo risentito dell’adattamento dovuto alle assenze, ma non c’è stata la reazione giusta, nel complesso è mancata la qualità sul piano del gioco, parole che suonano come una sentenza. Se una squadra smette di lottare dopo il primo gol, cos’altro ci si può aspettare? La mancanza di gioco, la difficoltà nel creare occasioni, la fragilità difensiva: sono tutti aspetti che non possono più essere giustificati con le assenze o gli infortuni. La rosa è stata allestita per competere su più fronti, eppure sembra già mancare di profondità. Le scelte di formazione non hanno dato i frutti sperati, e nemmeno i cambi operati nel secondo tempo hanno inciso in modo significativo. La domanda diventa inevitabile: è un problema di tattica, di motivazioni, o qualcosa di più strutturale nella composizione del gruppo?

Bellinzaghi ha poi cercato di spiegare il problema del gioco: “Poca qualità e convinzione nel possesso palla”, ma il nodo sembra più complesso. Un centrocampo incapace di alimentare gli attaccanti e una difesa che concede gol evitabili non sono segnali incoraggianti per una squadra che dovrebbe ambire a posizioni di vertice. Se nemmeno i nuovi acquisti come Itraloni (arrivato sabato e subito titolare) riescono a portare equilibrio, dove risiede la responsabilità?

Il Pavia scivola a cinque punti dalla vetta e, con prestazioni del genere, l’idea di un campionato da protagonisti sembra sempre più lontana. I prossimi impegni diranno molto sul carattere della squadra e su quanto il gruppo sia davvero in grado di reagire a una sconfitta che non può essere considerata un semplice incidente di percorso. Si tratta solo di un passo falso o è l’inizio di una crisi più profonda?

Tre punti preziosi, ma la Voghe perde Guarnone: vittoria amara

La Vogherese incassa una preziosa vittoria contro il Vado, superando una delle squadre più quotate del campionato. Il gol di Gallo al 35′ del primo tempo decide la partita, regalando ai rossoneri il secondo successo consecutivo. La squadra di mister Chefa ha mostrato una prestazione corale e solida, confermando la crescita vista già nelle scorse settimane. Tuttavia, la giornata è stata purtroppo segnata dal grave infortunio del portiere Alessandro Guarnone, uscito in barella dopo uno scontro di gioco con l’attaccante avversario Donaggio. Un episodio che ha scosso profondamente l’ambiente rossonero.

Guarnone, 25 anni, è stato colpito duramente al torace durante un’uscita, riportando gravi traumi che hanno richiesto un intervento chirurgico d’urgenza. La situazione ha generato immediata apprensione tra compagni, staff tecnico e tifosi, con il pubblico del Parisi che ha invocato l’espulsione per Donaggio, colpevole di un fallo che sembrava meritare ben più di un cartellino giallo. Il portiere rossonero è stato trasportato all’ospedale civile di Voghera, dove è stato sottoposto a un’operazione di splenectomia e angioplastica all’arteria surrenalica, con asportazione della milza. L’intervento, della durata di tre ore, è stato fortunatamente un successo, e ora Guarnone si trova nel reparto di rianimazione per il decorso post-operatorio. Lo staff medico della Vogherese ha rassicurato sulle sue condizioni, sebbene sia ancora troppo presto per parlare di tempi di recupero per l’attività sportiva.

Tornando al campo, la Voghe ha gestito con maturità il vantaggio, mantenendo alta la concentrazione e contenendo senza difficoltà le iniziative del Vado, che raramente è riuscito a rendersi pericoloso. Una vittoria di squadra, costruita su una solida organizzazione difensiva e una buona circolazione del pallone. Nonostante l’episodio che ha coinvolto Guarnone, i rossoneri hanno dimostrato di avere carattere, rimanendo lucidi e portando a casa i tre punti. Da parte di tutta la società e dei compagni di squadra, un augurio di pronta guarigione ad Alessandro Guarnone. La dedica per questa vittoria va senza dubbio a lui.

Oltrepò: una vittoria che cambia tutto?

Finalmente, il primo successo per l’Oltrepò. Cavallotti e De Rinaldis hanno firmato la vittoria per 2-1 sul Chieri, ma dietro i tre punti c’è molto di più. Il rigore parato da Fossati ha segnato il momento di svolta, dopo una prima frazione praticamente perfetta. Eppure, la sofferenza è arrivata nella ripresa, con Ferrara che accorcia le distanze e Hrom che spreca diverse occasioni per chiudere i giochi. I tifosi avranno sicuramente apprezzato l’impegno, ma si chiedono: questa vittoria può davvero segnare un punto di svolta per il campionato?

Il mister Maurizio Parolini lo aveva previsto: «Sapevo che prima o poi sarebbe arrivata. Questa squadra è in crescita». Un’affermazione che fa riflettere. L’Oltrepò ha finalmente trovato la solidità e la mentalità necessarie per abbandonare il fondo della classifica? «Già altre volte avremmo meritato di più – continua l’allenatore – oggi abbiamo raccolto quello che abbiamo seminato». Queste parole fanno pensare a un gruppo che ha imparato dai propri errori e che adesso guarda al futuro con determinazione.

I prossimi incontri, tra cui la sfida casalinga contro la Sanremese, saranno decisivi. I tifosi si chiedono: questa squadra può finalmente puntare a qualcosa di più che la semplice salvezza?

Casteggio: una sconfitta che brucia, ma c’è tempo per riscattarsi

Il Casteggio cade sul campo della Rhodense per 2-0, una sconfitta che lascia l’amaro in bocca ma non abbatte il morale della squadra di Civeriati. La partita è stata decisa da due episodi: un gol di Bonacina allo scadere del primo tempo e il raddoppio di Pedergnana a inizio ripresa. Due reti che hanno colpito un Casteggio rimaneggiato, penalizzato da assenze pesanti e costretto a giocare con una formazione di emergenza.

Il primo tempo si era aperto con qualche buona occasione per i gialloblù: Buscaglia e Bahirov sono andati vicini al gol, ma la loro imprecisione e le parate di Mantovani hanno impedito di sbloccare il risultato. Purtroppo, un errore a centrocampo nei minuti di recupero ha permesso alla Rhodense di colpire con Bonacina, che è stato più veloce di tutti a sfruttare una respinta di Murriero.

Il raddoppio della Rhodense, arrivato al 12′ del secondo tempo con un tiro preciso di Pedergnana, ha spento le speranze di rimonta. Nonostante questo, il Casteggio ha continuato a lottare, creando altre occasioni, tra cui un colpo di tacco spettacolare di Bahirov, parato miracolosamente da Mantovani. Mister Civeriati ha cercato di cambiare le carte in tavola con alcuni cambi, ma gli infortuni e le assenze di giocatori chiave come Provasio e De Stradis hanno pesato.

Il direttore sportivo Gianluca Palladini ha commentato: «La squadra ha giocato bene, ma le assenze ci hanno penalizzato. Ora speriamo di recuperare i nostri giocatori per le prossime sfide». E i prossimi impegni non saranno facili: il Casteggio dovrà affrontare derby importanti, tra cui quello di Coppa Italia contro il Pavia e quello di campionato contro il Robbio

Livorno rimonta, Vigevano cede: serata da dimenticare

Vigevano parte forte, arriva al +10, poi crolla. Cosa è successo? La risposta è tanto semplice quanto amara. Livorno ha alzato il ritmo, Vigevano si è fermata. Tutto qui? È sufficiente per spiegare la debacle casalinga? Coach Pansa ha chiesto scusa al pubblico: “Ci tenevamo particolarmente a vincere davanti a una cornice del genere”. Ma basta un’attenuante emotiva per giustificare una squadra che a tratti non sembrava sapere cosa fare? L’Elachem Vigevano ha alternato momenti di luci e ombre, con Stefanini che ha segnato 21 punti ma è sembrato spesso isolato.

Livorno, d’altro canto, ha saputo approfittare di ogni incertezza, riportandosi sotto nel terzo quarto con un break devastante di 0-13. Il risultato finale, 66-76, parla chiaro. Ma la vera domanda rimane: perché Vigevano si è inceppata proprio nel momento decisivo? Mack ha fatto il suo con 15 punti, ma non è riuscito a trascinare la squadra quando il momento lo richiedeva. Troppi tiri da fuori, troppi errori sotto canestro, con Oduro che ha faticato a mantenere il controllo dopo un avvio promettente.

La risposta di Livorno non si è fatta attendere, con Banks che ha guidato i suoi con 19 punti. Coach Andreazza si è detto soddisfatto: “Alla prima spallata vera di Vigevano, non ci siamo disuniti”. E Vigevano? Ha mostrato segni di nervosismo, soprattutto in attacco. È mancata fluidità, come ha ammesso lo stesso Pansa: “Quando i giocatori non si sentono coinvolti in attacco, succede quello che è successo”. È quindi solo una questione di fiducia tra i giocatori, o c’è qualcosa di più profondo da sistemare? Il pubblico di Vigevano non può essere soddisfatto di una squadra che, malgrado i buoni segnali iniziali, ha mostrato una fragilità preoccupante. Le scelte di tiro, la gestione dei falli, l’incapacità di chiudere le partite. La prossima gara darà qualche risposta, o sarà un’altra occasione persa per ritrovare il ritmo?

Riso Scotti Pavia vince in trasferta: svolta o eccezione?

L’esordio vincente in trasferta della Riso Scotti Pavia a Masnago è un segnale importante. Ma resta il dubbio se questa squadra sia davvero pronta per una stagione in cui le trasferte non siano più il tallone d’Achille, come lo furono l’anno scorso. La vittoria sul Campus Varese è arrivata in rimonta, dopo essere stati sotto di 11 punti alla fine del primo tempo. Un segnale di maturità o un campanello d’allarme su una squadra che ancora fatica a prendere in mano le partite dall’inizio?

Coach Cristelli ha commentato così la reazione della sua squadra: “Ci siamo parlati nello spogliatoio, abbiamo discusso degli errori commessi nel primo tempo, gli stessi che avevamo evidenziato nella settimana di preparazione”. Questo fa riflettere: quanto ancora manca perché Pavia trovi la costanza necessaria a evitare certi blackout? La Scotti ha ribaltato il match grazie alla difesa, come confermato da Cristelli: “Dalla difesa abbiamo preso fiducia per l’attacco e piazzato il parziale che ha deciso la partita”. Tuttavia, l’inizio sottotono continua a essere un problema da risolvere.

Un punto positivo? Cinque giocatori in doppia cifra, che dimostrano una buona distribuzione delle responsabilità offensive. “È stata una vittoria del gruppo”, ha sottolineato Cristelli, “tutti hanno portato intensità e presenza fisica in difesa”. Ma Pavia può continuare a contare solo sulla reazione dopo un avvio difficile? E questa intensità, vista solo a tratti, sarà sufficiente contro avversari di livello più alto?

Le prossime sfide contro Genova e Borgomanero saranno cruciali. “Vogliamo preparare entrambe le partite con attenzione”, ha dichiarato Cristelli. La Scotti è pronta a dimostrare di poter competere anche lontano da casa, ma il rischio è che questa trasferta vittoriosa sia solo un’eccezione, o un indizio di quello che potrebbe diventare un nuovo, solido trend?

Mentre il sipario si chiude su un’altra intensa domenica di sport a Pavia, la speranza è che le squadre locali continuino a scrivere la loro storia, colpendo nel segno e puntando a traguardi sempre più ambiziosi. Del resto, se il pallone è rotondo, il futuro è un campo da gioco tutto da esplorare. E, come si suol dire, la vera partita comincia ora.

Condividi