Autore Redazione
venerdì
11 Ottobre 2024
13:56
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Cronaca - Alessandria

Il cammino “passo dopo passo” di Eva e Pietro da Cuneo a Roma per aiutare le donne vittime di violenza

Il cammino “passo dopo passo” di Eva e Pietro da Cuneo a Roma per aiutare le donne vittime di violenza

ALESSANDRIA – Ha fatto tappa ad Alessandria il cammino di Eva Garelli, operatrice antiviolenza della cooperativa Fiordaliso, e del fotografo Pietro Vertamy, partiti da Cuneo a inizio ottobre per percorrere a piedi quasi 900 Km fino a Roma. Eva e Pietro, insieme al cane Tumpi, “cacciatore professionista di lucertole“, non sono semplici camminatori.

Il loro viaggio nasce per sensibilizzare sulla violenza di genere e raccogliere fondi per aprire una nuova casa protetta per donne vittime di violenza. La cooperativa Fiordaliso ne gestisce già otto a Cuneo e sta cercando di aprire la nona. Le richieste di aiuto sono in aumento, ha spiegato Eva, e la nona casa potrà aiutare altre donne sole o con figli a costruire un nuovo presente e futuro. L’immobile è già disponibile grazie a una generosa donazione ma la struttura ha bisogno di importanti interventi di ristrutturazione. La nona casa per ora è in “S.o.s.peso”, come il nome del progetto da cui è partita la lunga camminata da Cuneo a Roma ma Eva tiene appese al collo le chiavi della nona casa nella speranza di poterne aprire presto la porta.

Grazie alle donazioni sono stati raccolti 30 dei 100 mila euro necessari. La strada da fare, quindi, è ancora tanta, anche per arrivare a piedi fino a Roma, ma “passo dopo passo si può fare“. Il cammino di Eva e Pietro simboleggia anche il percorso delle donne che chiedono aiuto. La strada per uscire da situazioni e relazioni violente non è facile, a volte costringe a faticosi tratti in salita, ma lungo il cammino non si è soli, come Eva e Pietro nel loro viaggio a piedi fino a Roma. “Passo dopo passo” il cammino per la nona casa fa soste in varie città italiane e questo venerdì si è fermato alla ex Taglieria del Pelo di Alessandria per incontrare anche le tante realtà che creano la rete che nell’Alessandrino supporta le donne vittime di violenza.

L’impegno è comune, come hanno spiegato a Eva e Pietro l’assessora alle Politiche Sociali di Alessandria, Roberta Cazzulo, la consigliera comunale delegata ai rapporti con la Consulta per le Pari Opportunità Giulia Giustetto insieme alla vicepresidente della Consulta Mimma Caligaris, a Lisa Priarone dell’Ufficio Antidiscriminazioni della Provincia di Alessandria, Nadia Biancato di Zonta, Cinzia Spriano del Cissaca e Polizia di Stato e Guardia di Finanza, in rappresentanza di tutte le forze dell’ordine e, ovviamente me.dea.  Insieme all’impegno contro la violenza di genere, il centro antiviolenza me.dea condivide con la cooperativa cuneese Fiordaliso anche i problemi di “spazio”. Da due anni, ha ricordato la vice presidente Carlotta Sartorio, me.dea attende infatti una nuova sede per gestire al meglio le richieste di auto delle donne e dei bambini che assistono alla violenza tra le mura di casa, circa 200 figli coinvolti ogni anno.

Insieme alle tante realtà di Alessandria impegnate nella rete, Eva e Pietro prima di riprendere il cammino verso la prossima tappa, che sarà a Valenza, questo venerdì hanno avuto la possibilità di visitare anche la Casa di Quartiere di Alessandria e la Ristorazione Sociale di Alessandria, dove fino al 27 ottobre sono esposte le foto di Daniele Robotti che insieme ai testi di Cinzia Spriano raccontano storie di donne che sono uscite da situazioni di violenza in famiglia, come le nove donne raccontate nel progetto audio che Eva Garelli e Pietro Vertamy portano di città in città nel loro cammino per aprire la nona casa protetta a Cuneo.

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