29 Ottobre 2024
08:26
Sanità pavese in lutto per Giovanni Belloni, medico e innovatore
PAVIA – È scomparso a 76 anni Giovanni Belloni, medico e primario in vari ospedali della provincia, già responsabile delle cure primarie dell’ASL. Belloni lascia un’impronta profonda nella sanità pavese, scandita da decenni di impegno tra ospedali, politiche sanitarie, associazioni. Il suo percorso da medico e dirigente emerge da una dedizione che si è sempre orientata alla cura completa della persona. Nato e cresciuto a Pavia, Belloni si laurea e si specializza in medicina interna, endocrinologia, oncologia medica e geriatria, settori in cui inizia a forgiare il suo approccio medico basato su una visione olistica. A metà degli anni Ottanta, avvia un centro terapeutico al presidio di Belgioioso, una struttura all’avanguardia per il recupero di pazienti con dipendenze legate all’alcol. Poco dopo, inaugura uno dei primi day hospital di medicina generale nella zona, una novità che valorizza l’assistenza senza ricovero.
Alla guida della medicina interna di Mortara, Stradella e Belgioioso, Belloni ha applicato la sua visione, promuovendo una medicina territoriale radicata nelle esigenze della comunità. La presidenza dell’Ordine dei medici, mantenuta dal 2006 al 2017, è divenuta un ulteriore passo verso il rinnovamento della sanità locale, con una gestione trasparente e attenta al dialogo con le istituzioni. Da vicepresidente, fino a pochi giorni prima della sua morte, Belloni ha continuato a porre l’accento sui temi cruciali della sanità lombarda, tra cui il rapporto tra medici di famiglia e strutture ospedaliere, la gestione delle cure palliative e l’assistenza domiciliare post-ricovero.
Belloni ha sostenuto attivamente Anffas, l’associazione fondata dalla madre Mariuccia nel 1965, la prima a Pavia dedicata alla tutela delle persone disabili. Con un’attenzione costante alle esigenze di assistenza della comunità più vulnerabile, ha portato avanti una tradizione di famiglia, diventando un punto di riferimento per associazioni e operatori sanitari locali. La sua vita professionale incarna una missione che supera la cura della singola patologia, mirando a costruire una rete sanitaria più umana.