Autore Redazione
giovedì
31 Ottobre 2024
05:32
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Cronaca - Alessandria

Pfas, una mamma di Spinetta all’assessore Riboldi: “Ci restituisca dignità e futuro, soprattutto ai bambini”

Pfas, una mamma di Spinetta all’assessore Riboldi: “Ci restituisca dignità e futuro, soprattutto ai bambini”

ALESSANDRIA – “Da mamma e da medico sono molto preoccupata”. Il giorno dopo l’incontro con la cittadinanza dove è stato annunciato l’avvio del biomonitoraggio per l’individuazione dei pfas nel sangue e la composizione della task force, una cittadina di Spinetta Marengo ha scritto queste parole all’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi. La donna ha ribadito il timore “per la situazione di inquinamento” dell’area attorno al Polo Chimico “purtroppo non solo da pfas ma anche da tante altre sostanze tossiche”. Questa lettera aperta è stata condivisa e rilanciata dall’associazione Anemos. 

“Abito a circa due km dal polo chimico Syensqo, ex Solvay” ha sottolineato la donna “mio padre era un chimico e, pur non lavorando in Solvay, mi ha sempre messo a conoscenza sulla drammatica condizione di questo sito. Purtroppo martedì sera non ero presente perché, con un bimbo piccolo da allattare, non è facile assentarsi da casa, soprattutto alla sera. Inoltre so che come me tante persone non hanno avuto modo di presenziare, pur condividendo le stesse mie paure. Vero è il proverbio che la politica o la si fa o la si subisce, ma anche l’eventuale assenza di alcuni cittadini non deve essere equivocata come disinteresse verso il tema che so affliggere molti. Anche la rassegnazione di alcuni e la mancanza di tempo di altri non devono essere scambiate per disinteresse verso la salute che, anzi, per chiunque rappresenta un diritto così importante che non dovrebbe neanche essere rivendicato ma naturalmente garantito dalle istituzioni”.

“Non chiediamo di essere trattati come potenziali futuri malati da sottoporre a controlli medici in attesa di ammalarci” ha concluso la spinettese “vogliamo che sia preservata la nostra salute. Non vogliamo essere esposti a queste sostanze tossiche. Questa è la vera prevenzione: basterebbe vedere la sofferenza di un solo bambino in un letto di ospedale per capire quanto giusta sia questa battaglia. Con questa lettera voglio esprimerle la mia richiesta, che so essere condivisa da molti cittadini, di fare quanto nelle sue possibilità per restituire una dignità e un futuro alle persone che vivono qui, soprattutto ai bambini. La salute resta la prima condizione per costruire un futuro, per vivere con dignità, per dare spazio ai sogni, vero motore di una civiltà”. 

Foto di Philippe Delavie da Pixabay

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