Autore Redazione
giovedì
7 Novembre 2024
11:01
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Cronaca - Provincia di Pavia

Centro Antiveleni di Pavia: “Nel 2024 seicento casi di intossicazione da funghi”

Centro Antiveleni di Pavia: “Nel 2024 seicento casi di intossicazione da funghi”

PAVIA – Piogge abbondanti, umidità persistente e sole intermittente favoriscono la crescita dei funghi, richiamando numerosi appassionati nei boschi italiani. Ma l’aumento della raccolta ha portato a conseguenze serie. “Quattro morti e un trapianto di fegato sono dati già preoccupanti”, afferma Carlo Locatelli, direttore del Centro antiveleni e tossicologico Maugeri di Pavia all’Adnkronos Salute. Il bilancio della stagione in corso supera quello dello scorso anno e, con novembre ancora in corso, il numero di casi rischia di salire ulteriormente.

Il Centro antiveleni Maugeri, struttura di riferimento con circa 105mila consulenze annue, ha trattato fino ad oggi circa 600 casi di intossicazione. Locatelli ha spiegato che i casi trattati dal centro riguardano le intossicazioni più gravi e complesse, spesso legate a sindromi tardive. “Alcune decine di casi sono risultati positivi all’alfa-amanitina e almeno quattro persone sono decedute”, ha specificato. Queste sindromi, spesso subdole, possono manifestarsi con sintomi anche dopo 12-24 ore dall’ingestione.

Le intossicazioni non sono eventi isolati. “Molte intossicazioni coinvolgono più persone perché si condividono i funghi raccolti in risotti o altri piatti”, ha aggiunto Locatelli. Durante il recente ponte dei Morti, la combinazione di bel tempo e festività ha portato a un incremento delle raccolte, con un conseguente aumento dei casi di intossicazione segnalati.

Le condizioni climatiche hanno favorito una crescita eccezionale di funghi quest’anno. “Questo è stato un anno molto produttivo dal punto di vista micologico. I funghi sono spuntati ovunque, anche nei giardini e nei prati vicino agli ospedali”, ha raccontato Locatelli. Nonostante il fascino e la varietà, la raccolta non si ferma. La stagione dei funghi proseguirà fino all’arrivo del gelo, con il rischio che il numero di intossicazioni continui a crescere. “I casi letali si sono concentrati soprattutto nelle ultime settimane”, ha aggiunto il direttore.

Locatelli ha lanciato un appello: “Prima di consumare i funghi raccolti, passare dagli uffici dei micologi per un controllo è fondamentale”. I micologi presenti in tutta Italia offrono un servizio che può prevenire intossicazioni gravi e decessi. “I funghi non dovrebbero mai essere consumati direttamente dal bosco al piatto, soprattutto dai bambini”, ha affermato l’esperto. Ha inoltre sottolineato l’importanza della prudenza, dato che anche una minima quantità di tossina può essere fatale per i più piccoli.

La tossina alfa-amanitina, presente nell’Amanita phalloides e in altre 35-36 specie, è tra le più pericolose. Locatelli ha spiegato: “Distinguere un fungo commestibile da uno tossico non è un’operazione che si può fare per hobby. Il riconoscimento deve essere effettuato da un professionista”. Anche esperti raccoglitori possono confondersi, considerando la somiglianza tra specie commestibili e velenose. “Il servizio micologico è a disposizione per tutti ed è stato implementato proprio per salvare vite”.

Le segnalazioni provengono prevalentemente dalle regioni del Nord Italia, dove la stagione dei funghi è già in corso da settembre. Locatelli ha evidenziato: “In Sardegna, i funghi si trovano anche fino a febbraio, quindi è probabile che i casi continueranno a essere segnalati nei prossimi mesi”. Il fattore climatico gioca un ruolo cruciale, influenzando la durata e l’intensità del fenomeno. L’invito è chiaro: massima cautela nella raccolta e nel consumo dei funghi. Un errore può avere conseguenze irreparabili.

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