Autore Redazione
martedì
19 Novembre 2024
05:51
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Cronaca - Alessandria

In provincia 11 beni confiscati alle mafie e ancora non destinati: le foto di una cascina ad Alessandria

In provincia 11 beni confiscati alle mafie e ancora non destinati: le foto di una cascina ad Alessandria

ALESSANDRIA – “La società civile e la politica dovrebbero avere più coraggio”. Ai microfoni di Radio Gold Carlo Piccini, di Libera Alessandria, ha sollecitato una maggior attenzione sui beni confiscati alle mafie ma ancora non destinati ad alcun ente o associazione e, quindi, non valorizzati. In provincia di Alessandria gli immobili sono circa 20 ma solo uno è stato riutilizzato: Cascina Saetta, nel Comune di Bosco Marengo. La struttura è gestita dall’associazione Parcival e si dedica all’allevamento/coltivazione tramite acquaponica.

“Altri 5 beni sono stati destinati (tre si trovano a Sale, uno a Tortona e uno ad Acqui, ndr) ma gli altri 11 sono ancora inutilizzati ha sottolineato Piccini “una criticità che riguarda tutto il Piemonte. Questi beni dovrebbero essere considerati come risorse e non come problemi. I finanziamenti si possono trovare: si tratta di avere coraggio e dare un bel segnale di legalità e giustizia nei nostri territori. Avere un bene confiscato alle mafie non deve essere una notizia negativa, anzi. È il segnale che un territorio sa reagire e sa sfruttare queste risorse, mandando un importante messaggio di legalità. Serve l’iniziativa e la manifestazione di interesse da parte dei Comuni, delle Province e della Regione, che possono dare in uso questi immobili a enti del terzo settore o utilizzarli direttamente”. 

Ad Alessandria, ad esempio, ci sono tre beni confiscati alle mafie, tutti ancora non destinati. Uno, il più grande, si trova in viale Milite Ignoto 204, al quartiere Orti. Fu confiscato dal Tribunale di Torino nel 2020: è composto da un appartamento di 11.5 vani, una stalla da 25 metri quadrati e due magazzini di 416 e 57 metri quadrati. Nelle foto sono purtroppo evidenti i segni del degrado. 

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