7 Febbraio 2016
23:41
Pedalare dal Cile all’Argentina e sostenere i piccoli della Tanzania: l’impresa di quattro biker alessandrini
ALESSANDRIA – Sono tornati solo sette giorni fa con un patrimonio di aneddoti e esperienze da raccontare. Missione compiuta per Matteo Gatto, Carmelo Scalzo, Renato Scarrone e Franco Perich, quattro appassionati di mountain bike alessandrini protagonisti del progetto “Il vento tra le ruote”. In cinque settimane i quattro hanno percorso la Carrettera Austral, dal Cile all’Argentina, 2800 chilometri e 15 mila metri di dislivello, attraverso le Ande. Ogni giorno hanno pedalato per circa 150 chilometri, fino all’ospedale di Ushuaia, raggiunto con un giorno di anticipo rispetto al previsto. Lì hanno consegnato alla direttrice sanitaria un bonifico di 700 euro, frutto delle donazioni dell’Avis di Masio. In parallelo i quattro hanno portato avanti anche una seconda iniziativa benefica, promuovendo attraverso video e foto sul web una raccolta fondi dell’associazione YouAid per riqualificare il reparto vaccinazioni dell’ospedale di Mahuinga, in Tanzania. Rispetto a dicembre, prima della loro partenza sono arrivati altri 1000 euro, dopo i 2 mila già accumulati durante l’altra impresa di Matteo Gatto, da Lhasa a Katmandu. E non è finita.
“La strada era totalmente sterrata” hanno raccontato a Radio Gold Matteo e Renato “e tenendo conto che le nostre bici arrivavano a pesare 40 chili visto tutto il nostro bagaglio (tenda, sacco a pelo, materassini e cibo) non potevamo andare troppo veloce. In Cile, in particolare, abbiamo patito il caldo, anche se pensavamo di soffrire l’umidità, il freddo e la pioggia. Da un certo punto di vista siamo stati fortunati. In Argentina, invece, il clima era più asciutto ma con raffiche di vento che toccavano i 200 chilometri all’ora. Lo abbiamo provato sulla nostra pelle. Ma non dimenticheremo il rapporto che subito si instaurava con le popolazioni locali.”
“Mi ha colpito lo stile di vita dei gauchos” ha aggiunto Renato Scarrone “la loro vita spartana. Una sera ci hanno subito aperto la porta e acceso la stufa senza chiederci nulla in cambio, con un forte senso di ospitalità e educazione. Noi gli abbiamo offerto dei biscotti.” “Ho percepito, a differenza degli altri viaggi che ho fatto, il senso dell’estremo, lo stile del pioniere” le parole di Matteo Gatto “un po’ come succedeva nel Far West: la possibilità cioè di andare e conquistare luoghi fino a quel momento inaccessibili, con la consapevolezza che tutto sia possibile.”
Tantissimi gli aneddoti da raccontare: “Ho scoperto che una bicicletta come la nostra, con tutto quel bagaglio, riesce a galleggiare!” ha sottolineato Matteo Gatto “Una raffica di vento l’ha fatta cadere nel “lago del desierto” e io mi sono buttato subito per recuperarla. Alla sera non è stato simpatico dover aspettare che tutto si asciugasse. E poi ricordo il capodanno, festeggiato alle 20, cioè all’ora italiana, a Orno Piren, in Cile, ricordo la milonga, il ballo del tango improvvisato sulle strade in Argentina. E soprattutto la grande presenza di italiani o di figli di immigrati italiani: una sera siamo stati ospitati da un pronipote di una alessandrina. E poi la passione per il calcio: abbiamo seguito da lontano le imprese dell’Alessandria in Coppa Italia attraverso facebook e tantissimi video. Anche dei ragazzi brasiliani che abbiamo incrociato durante il viaggio conoscevano i grigi!”
Primi testimonial dell’iniziativa promossa dal Comune “Alessandria Città delle Biciclette” ora Matteo, Renato, Franco e Carmelo stanno preparando una serata per raccontare la loro impresa alla città, attraverso foto e video.
E nel futuro sono due le mete che vorrebbero raggiungere: la Nuova Zelanda o la Karakorum Highway, la via che collega il Pakistan alla Cina anche se, in questo secondo caso, la situazione di tensione politica in atto complica un po’ i piani.
Per conoscere meglio la storia di Matteo, Renato, Franco e Carmelo visitate il sito www.ilventotraleruote.info