Indagine Outlet: la “fashion identity” passa dai social ma i negozi fisici tornano di moda
ALESSANDRIA – I social media sono sempre più centrali nelle nostre vite e oramai sempre meno virtuali. Il dato emerge anche nella moda. Il dato emerge dal primo osservatorio sulla moda e le generazioni, intitolato “Fashion and Identity – Vestirsi senza infrastrutture”, realizzato da MchArthurGlen con Bva Doxa. L’analisi, compiuta su un campione di 500 persone, ha mostrato quanto i social siano “fondamentali sia per esprimere la propria personalità (GenZ per il 35%, Millennials per il 30%) sia per individuare modelli che possano contribuire alla costruzione della propria immagine (GenZ per il 31%, più basso il dato dei Millennials: 21%)“.
Il mondo della rete però sta diventando sempre meno “ostile” ai negozi fisici. Come ha spiegato infatti Mauro Ferraresi, professore nel Corso di Laurea in moda e industrie creative allo Iulm e sociologo italiano, negli ultimi anni i consumatori hanno ribaltato un trend che aveva eletto i negozi fisici come luoghi per provare i prodotti. Oggi infatti i centri commerciali e i negozi, in grado di fornire anche servizi ed esperienze, sono ampiamente preferiti all’online, tornato a essere luogo di consultazione che porta poi ad acquistare nelle location fisiche. L’Outlet è un esempio calzante di questo ragionamento come dimostrato dai numeri. Per il marchio, nel suo complesso, il 2024 chiuderà con una previsione di crescita del 5% rispetto al 2023. “Ad attirare l’attenzione dei visitatori di oltre 200 paesi nel mondo – ha spiegato Donatella Doppio, Managing Director Italy di McArthurGlen – è la formula vincente dei centri McArthurGlen, la sua on site shopping experience, dove il concetto di esperienza non riguarda solo l’acquisto di capi dei migliori marchi della moda (un brand mix davvero per tutti, dal luxury, al premium, dal casual allo sport) a prezzi sempre ridotti fino al 70%, ma si riflette anche nella disponibilità di attrazioni, eventi e servizi ospitati all’interno dei Designer Outlet“.
Tornando all’indagine Instagram emerge come il canale più rilevante e stimolante per definire la propria identità e infatti il 58% degli intervistati lo identifica come la piattaforma preferita per suggerimenti di stile. A seguire, Facebook, Youtube e TikTok, ciascuno con caratteristiche specifiche che attraggono target diversi. Interessante rilevare la netta preferenza di Instagram per i GenZ (63%) e l’uso ancora attuale di Facebook per il Millennials (66%). Per la GenZ, i social media rappresentano anche un punto di confronto tra identità online e reale: parte significativa degli intervistati (26%) percepisce una differenza tra la propria immagine virtuale e quella quotidiana.
L’analisi ha svelato che in Piemonte e Lombardia lo stile della moda preferito si traduce in prevalenza in stili sobri, casual, classici ed eleganti. La forza dei social infine emerge al momento dell’acquisto visto che il 37% degli intervistati trova ispirazione per la propria immagine proprio attraverso questi canali, seguiti dalle vetrine dei negozi, 36%, e siti dei brand, 31%.
Le principali evidenze della ricerca sono riassunte di seguito, attraverso una sintesi intorno a tre macro-argomenti: la percezione dell’immagine personale, il ruolo dei social media, la definizione di identità e stile.
L’immagine personale: tra espressione e adattamento
Secondo l’Osservatorio, il 35% degli intervistati vede nel proprio look una forma d’espressione identitaria. Questa percezione è maggiormente diffusa tra i GenZ (37%), che scelgono l’abbigliamento come linguaggio visivo per raccontare chi sono, rispetto ai Millennials (32%). Tuttavia, sebbene il 40% preferisca sempre mantenere un’immagine coerente con la propria essenza, il 32% confessa di adattare il proprio stile a contesti sociali specifici, talvolta sentendosi costretto a conformarsi alle aspettative esterne.
Famiglia (26%), amici (24%) e mode del momento (24%) continuano a giocare un ruolo importante nell’influenzare la costruzione dell’immagine personale anche nelle generazioni più giovani. Emerge anche in questo caso una differenza generazionale interessante: mentre i Millennials si dichiarano più autonomi e meno condizionati (oltre un terzo, il 37%, afferma di non aver subito alcuna influenza esterna), la GenZ è fortemente influenzata da social media, pubblicità e personaggi celebri, in particolare dagli influencer (23%).
Le fonti di ispirazione stilistica principali sono ancora le vetrine dei negozi per il 46% degli intervistati, ma al mondo fisico si unisce poi quello digitale – social media (32%) e siti di brand (29%) – rilevanti in particolare per donne e GenZ. Anche pubblicità e riviste di moda continuano a essere fonti di ispirazione.
L’importanza dei social media come specchio e fonte d’ispirazione
I social media si confermano come piattaforme fondamentali sia per esprimere la propria personalità (GenZ per il 35%, Millennials per il 30%) sia per individuare modelli che possano contribuire alla costruzione della propria immagine (GenZ per il 31%, più basso il dato dei Millennials: 21%).
Instagram emerge come il canale più rilevante e stimolante: il 58% degli intervistati lo identifica come la piattaforma preferita per suggerimenti di stile. A seguire, Facebook, Youtube e TikTok, ciascuno con caratteristiche specifiche che attraggono target diversi. Interessante rilevare la netta preferenza di Instagram per i GenZ (63%) e l’attualità di Facebook per il Millennials (66%).
Per la GenZ, i social media rappresentano anche un punto di confronto tra identità online e reale: parte significativa degli intervistati (26%) percepisce una differenza tra la propria immagine virtuale e quella quotidiana.
Identità e stile: un’estetica dominata dalla sobrietà e dall’originalità
Chiedendo agli intervistati uno sforzo di approfondimento, portandoli a riconoscersi nei 9 stili identitari che rappresentano l’universo stilistico contemporaneo italiano, la cifra estetica si conferma nell’area della sobrietà. La GenZ, in particolare, si identifica fortemente nel “New Basic”, scelto dal 46%, mentre il campione dei Millennials si sente più vicino al “Neoromantico”.
Tra le tendenze emergenti, il “Quiet Luxury” – l’eleganza senza ostentazione – e il “Genderless” stanno conquistando i più giovani, con un 34% di preferenze nella GenZ per il primo e il 24% per il secondo. La “Logomania” perde invece terreno, con solo il 13% che ne fa un elemento distintivo.
Conclusioni
L’Osservatorio di McArthurGlen rappresenta una lente preziosa per interpretare le dinamiche della moda come linguaggio generazionale, aiutando a comprendere come Millennials e GenZ usino l’abbigliamento per affermare la propria identità. Lo studio rivela due generazioni sempre più libere da condizionamenti, che utilizzano la moda come mezzo di espressione autentica e personale, anticipando nuove tendenze e approcci estetici.