Autore Redazione
lunedì
18 Novembre 2024
05:43
Condividi
Cronaca - Provincia di Pavia

La poesia spopola nell’era digitale: “Su Instagram la Gen Z riscopre i versi”

La poesia spopola nell’era digitale: “Su Instagram la Gen Z riscopre i versi”

PAVIA – Il 46,4% dei giovani tra i 12 e i 18 anni manifesta interesse per la poesia. Un dato sorprendente emerge da una recente indagine dell’Università di Pavia che ha messo in luce una tendenza inattesa: il mondo digitale sta contribuendo a ridefinire il rapporto tra le nuove generazioni e i versi poetici. “I social, con il loro linguaggio breve e immediato, si avvicinano molto alla struttura della poesia. Questa somiglianza ha favorito una nuova accessibilità al genere”, dichiara a Radio Gold Roberto Cicala, esperto di comunicazione e linguaggi contemporanei e direttore del Master in Editoria UniPV.

Negli ultimi anni, piattaforme come Instagram e TikTok hanno trasformato la poesia e la letteratura in un contenuto performativo. Secondo il professor Cicala, Instagram è ideale per la poesia grazie alla sua natura visiva e sintetica. TikTok, invece, si concentra più sulla narrativa di genere, ma sta aprendo spazi per contenuti poetici performativi. Lera digitale non cambia solo nei contenuti, ma soprattutto i codici espressivi, codici che stimolano i più giovani a sviluppare canali di interesse culturali alternativi”.

Il caso di Rupi Kaur (4 milioni di followers su Instagram) rappresenta un punto di svolta. “La poetessa-influencer”, spiega Cicala, “nota per il suo stile essenziale e le sue illustrazioni, ha scalato le classifiche internazionali grazie a Instagram, con i suoi post che combinano testo e immagini. Il libro “Guarire con le parole” è stato per oltre 100 settimane tra i libri più venduti del New York Times. In Italia, giovani autori stanno replicando modelli simili, adattandoli al contesto nazionale. Tutto ciò grazie ai social a poesia diventa un’esperienza istantanea, accessibile con un click, legata a una cultura visuale che rende il messaggio immediato”.

La ricerca UniPV ha anche evidenziato che oltre il 70% degli intervistati si imbatte in contenuti poetici sui social. La brevità dei versi, unita alla capacità di evocare emozioni intense, rende la poesia adatta alla frammentazione della comunicazione contemporanea. Sul punto il professor Cicala aggiunge: “Molti giovani iniziano con una citazione di Neruda o Shakespeare, spesso trovata sui social, e da lì si avvicinano al genere. Anche se l’approccio può sembrare superficiale, è comunque un contatto con la cultura”. Un’altra tendenza riguarda il gap tra fruizione digitale e acquisto di libri di poesia. Pochi giovani scelgono di acquistare opere complete. Cicala ha sottolineato: “Passare da una citazione digitale a un libro richiede uno sforzo maggiore rispetto al passato. Non è colpa degli ebook o del digitale, dato che quasi il 78,1% dei lettori continua a preferire il cartaceo. La questione riguarda una tendenza culturale e tecnologica, quella di semplificare troppo”.

In questo panorama, l’Italia si trova in una posizione complessa rispetto alla lettura. Solo 46 italiani su 100 leggono almeno un libro all’anno, contro gli 80 della Francia e gli 85 della Germania. La scuola, secondo Cicala, “fatica a stare al passo con i nuovi modelli di fruizione. La sfida principale resta quella di superare la frammentazione e di offrire contenuti di qualità. I social possono aiutare, ma è necessario puntare a un’educazione che valorizzi la lettura come piacere e non come obbligo”.

Un’ulteriore riflessione riguarda il ruolo della poesia nella formazione culturale. La riscoperta di un linguaggio evocativo e universale può rappresentare un antidoto alla superficialità, ma richiede un impegno collettivo. “La qualità dei contenuti è fondamentale. Leggere non è solo un piacere, ma uno strumento per diventare cittadini più consapevoli”, conclude. Una nuova stagione dell’oro, dunque per la poesia, ancora viva sugli smartphone e spinta dall’onda digitale. La sua capacità di adattarsi ai linguaggi contemporanei rappresenta un’opportunità unica per avvicinare i giovani a una forma espressiva antica, ma ancora vibrante. L’interesse per i versi rimane un segnale di speranza, per una cultura che cerca nuove vie per rinnovarsi.

Condividi